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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La libertà dopo 106 giorni di lockdown: "Ho aperto gli occhi e mi sono messo a piangere"

A Sydney via le restrizioni dopo più di 3 mesi. Code nei pub e nei negozi. E tanti saluti alla strategia "zero-Covid"

Gli abitanti di Sydney, in Australia, riassaporano la libertà dopo 106 giorni di lockdown e si preparano a dire addio alla strategia "zero-Covid". La più grande città australiana è stata autorizzata a rimuovere (parzialmente) le restrizioni dopo che lo stato del New South Wales ha vaccinato con doppia dose il 70 per cento degli over 16. A partire dalla mezzanotte i pub e i negozi che hanno aperto per l'occasione hanno registrato lunghe file di persone accorse. Molti altri si sono recati a casa di parenti e amici per riunirsi dopo quasi quattro mesi di limitazioni.

Le regole introdotte dalle autorità locali per limitare la diffusione del Covid-19 avevano infatti vietato le visite alle famiglie e i viaggi oltre i 5 chilometri dalla propria residenza. Nonostante la giornata piovosa si sono registrate lunghe code per recarsi dai barbieri, nei saloni di bellezza e nei caffè. Oltre a condividere i pasti nei bar e nei ristoranti riaperti, gli abitanti di Sydeny potranno ora recarsi in palestra, biblioteca e piscina. Le restrizioni sono state però rimosse solo per chi ha completato il ciclo vaccinale. Secondo i dati del NSW Health, più del 90% degli over 16 anni del New South Wales ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19. 

"Quando ho aperto gli occhi oggi, stavo piangendo, lo giuro su Dio. Non aprivo il negozio da mesi. Ho dovuto pagare le bollette e tutto il resto, è stata dura", ha raccontato al 'Guardian' Moustafa Elrifai che nella vita fa il barbiere. 

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Anche l'Australia proverà a convivere con il virus

Con il progredire della campagna vaccinale l'Australia si appresta ad abbandonare la strategia "zero-Covid" che ha adottato fin dall'inizio della pandemia. "Non possiamo vivere come un regno eremita dall'altra parte del mondo" ha detto il premier del Nuovo Galles del Sud Dominic Perrottet. In effetti le frontiere australiane sono chiuse da 18 mesi, un problema non solo per il turismo ma anche per le migliaia di cittadini australiani che aspettano da mesi di essere rimpatriati a causa della rigida politica sugli ingressi. Con la fine (graduale) delle restrizioni le autorità sanitarie si aspettano un inevitabile aumento dei casi. Ma la direzione ormai è tracciata: gli australiani dovranno imparare a convivere con il coronavirus. Indietro non si torna.

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