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Domenica, 26 Marzo 2023
L'accusa / Afghanistan

I talebani non sono cambiati: giustiziati 100 ufficiali dell'ex regime afgano

Un report dell'Onu parla di "prove credibili" di omicidi extragiudiziali nonostante le promesse di amnistia. Giornalisti e difensori dei diritti umani vittime di "intimidazioni e maltrattamenti"

Le Nazioni Unite hanno detto di aver ricevuto "prove credibili" che oltre cento membri del governo afghano rimosso, delle sue forze della sicurezza e di ex collaboratori con le truppe internazionali sono stati uccisi da metà agosto, quando i Talebani hanno preso il potere in Afghanistan. Secondo un report ottenuto da diverse agenzie come la Reuters e la Associated Press "oltre dei due terzi" delle vittime sono state uccise in omicidi extragiudiziali dai Talebani o persone a loro vicine. E questo nonostante l'amnistia generale annunciata dagli integralisti islamici per chi era vicino all'ex governo e alla coalizione internazionale a guida Usa. La missione politica delle Nazioni Unite in Afghanistan ha anche ricevuto "prove credibili di uccisioni extragiudiziali di almeno 50 persone sospettate di essere parte dell'Isil-Kp", gruppo dello Stato Islamico attivo in Afghanistan, ha detto Guterres.

Il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha anche riferito che "sono sotto attacco" i difensori dei diritti umani e i giornalisti, vittime di "intimidazione, molestie, arresti arbitrari, maltrattamento e omicidi". In particolare si parla di otto attivisti della società civile uccisi, tre dai Talebani e tre dagli estremisti dell'Isis, 10 sono stati sottoposti ad arresti temporanei, percosse e minacce da parte dei Talebani. Due giornalisti sono stati uccisi, di cui uno dall'Isis, e due sono rimasti feriti da uomini armati. Il segretario generale ha poi affermato che le missioni delle Nazioni Unite hanno documentato 44 casi di arresti temporanei, percosse e minacce di intimidazione, 42 dei quali da parte dei Talebani.

I talebani hanno preso il controllo della maggior parte dell'Afghanistan mentre le forze statunitensi e della Nato erano nelle fasi finali del loro ritiro dal Paese dopo 20 anni. Sono entrati a Kabul il 15 agosto senza alcuna resistenza da parte dell'esercito afgano o del presidente del Paese, Ashraf Ghani, che è fuggito prima del loro arrivo. I talebani inizialmente avevano promesso un'amnistia generale per coloro che erano legati all'ex governo e alle forze internazionali, e tolleranza e inclusione nei confronti delle donne e delle minoranze etniche. Tuttavia una volta al governo hanno rinnovato le restrizioni sulle donne e nominato un governo costituito solo da uomini. L'economia nazionale dipendente dagli aiuti stava già inciampando quando i talebani hanno preso il potere e la comunità internazionale ha congelato i beni dell'Afghanistan all'estero e ha interrotto il sostegno economico, ricordando la reputazione di brutalità dei talebani durante il loro governo del 1996-2001 e il rifiuto di educare le ragazze e consentire alle donne di lavorare.

"La situazione in Afghanistan rimane precaria e incerta sei mesi dopo l'acquisizione del potere dei talebani poiché i molteplici shock politici, socioeconomici e umanitari si riverberano in tutto il paese", ha dichiarato Guterres sottolineando che il Paese deve affrontare molteplici crisi: una crescente emergenza umanitaria, una massiccia contrazione economica, la paralisi dei suoi sistemi bancari e finanziari, la peggiore siccità degli ultimi 27 anni e l'incapacità dei talebani di formare un governo inclusivo e ripristinare i diritti delle ragazze istruzione e donne al lavoro.

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