I talebani vietano l'università alle donne afghane

Non trovano pace le donne afgane, che dall'agosto del 2021 sono ripiombate nell'incubo della reclusione e della repressione per mano dei talebani. Che ancora una volta tradiscono le promesse fatte alla popolozione e all'intera comunità internazionale su un mantenimento dei progressi fatti in ambito sociale in 20 anni di presenza statunitense e occidentale nel paese.

L'ennesima stretta è arrivata oggi 20 dicembre. I talebani hanno ordinato un divieto a tempo indeterminato per le donne di accedere all'istruzione universitaria. Il ministero dell'Istruzione superiore ha emesso un provvedimento "fino a nuovo avviso", che arriva meno di tre mesi dopo che migliaia di ragazze e donne hanno sostenuto gli esami di ammissione in tutto il Paese. "Vi informiamo di attuare il citato ordine di sospendere l'istruzione femminile fino a nuovo avviso", si legge nella missiva firmata dal ministro dell'Istruzione superiore, Neda Mohammad Nadeem.

Per le ragazze era già scattato il divieto di accesso alle scuole secondarie. Inaspettatamente, il 23 marzo scorso i talebani hanno chiuso le scuole secondarie poche ore dopo la loro tanto annunciata riapertura.  Tornando al potere nell'agosto 2021, i talebani promisero di essere più flessibili, ma di fatto sono tornati in gran parte all'interpretazione ultra rigorosa dell'Islam che aveva segnato il loro primo periodo al potere, fra il 1996 e il 2001. Le misure liberticide si sono moltiplicate in particolare nei confronti delle donne che sono state progressivamente escluse dalla vita pubblica e dall'istruzione.