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Giovedì, 18 Aprile 2024
Clima folle / Iraq

Tempesta di sabbia: 40 persone soffocate, migliaia in ospedale

La polvere portata dal vento ha ridotto la visibilità e colorato di arancione i cieli di Baghdad, in Iraq. Scuole e aeroporti chiusi

Uno strato di sabbia arancione ha ricoperto Baghdad, la capitale dell'Iraq. Dalla città arrivano immagini impressionanti, così come da altre località del paese, in particolare da Nassiriya. Si tratta dell'ottava tempesta di sabbia a colpire l'Iraq dal mese di aprile: un fenomeno, secondo gli esperti, causato soprattutto dall'intensa siccità e dalle scarse precipitazioni legate al cambiamento climatico e alla desertificazione. Migliaia di persone nelle scorse ore si sono recate in ospedale per problemi respiratori. I dati diffusi dal ministero della Salute iracheno e riportati da Shafaq News parlano di oltre duemila ricoveri legati a problemi alle vie aeree respiratorie, ma si tratta di un bollettino provvisorio.

"Dall'alba abbiamo ricevuto circa 40 casi di soffocamento", ha spiegato il dottor Seif Ali Abed, primario di un ospedale di Baghdad. "La maggior parte di loro ha malattie croniche legate all'asma o ha la bronchite, la maggior parte di loro sono anziani", ha specificato il medico. "Quest'anno abbiamo assistito a più di una tempesta di sabbia, l'ultima delle quali è stata più forte della precedente - ha detto ancora il dottor Seif Ali Abed -. Ad ogni tempesta di sabbia, aumenta il numero di pazienti che soffrono di problemi respiratori".

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Secondo le stime dell'ufficio meteorologico iracheno, il paese vivrà sempre più tempeste di polvere a causa della siccità, della desertificazione e del calo delle precipitazioni. Nel 2016 il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) aveva previsto che l'Iraq potrebbe assistere a trecento eventi di questo tipo in un anno, entro il 2026.

Gli aeroporti e gli uffici governativi sono rimasti chiusi per la tempesta, gli esami nelle scuole e nelle università sono stati sospesi. I voli all'aeroporto internazionale di Baghdad sono ripresi dopo lo stop di alcune ore dovuto alla scarsa visibilità. Lo stesso è accaduto all'aeroporto di Najaf e a quello di Al-Sulaymaniyah.

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