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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ancora paura / Turchia

Un'altra forte scossa di terremoto tra Turchia e Siria: edifici crollati, morti e feriti

Magnitudo 6.4. Epicentro localizzato nella provincia dell'Hatay. Si tratta di una delle aree già colpite dal sisma dello scorso 6 febbraio che ha causato oltre 46mila morti. Si temono anche tsunami

Ancora un forte terremoto, ancora paura tra Turchia e Siria. Una scossa di magnitudo 6.4 è stata registrata oggi, 20 febbraio, con epicentro nella provincia dell'Hatay. Si tratta di una delle aree già colpite dal sisma dello scorso 6 febbraio. La nuova scossa è stata avvertita anche in Libano, a Cipro e in Israele.  

La scossa del 6 febbraio ha causato, tra Turchia e Siria, oltre 46mila vittime mentre non c'è un bilancio ufficiale dei dispersi. La scossa di oggi arriva quindi in un contesto già di devastazione e morte. Sono crollati edifici che erano già lesionati e ci sono diversi feriti. Alcuni sono intrappolati sotto le macerie. Ci sarebbero almeno 11 morti.

Il terremoto in Turchia di oggi 20 febbraio 2023

Stando ai dati dello European Mediterranean Seismological Centre (Emsc) in un'ora si sono verificate almeno nove scosse, di cui la più forte di magnitudo 6.4. L'epicentro di quest'ultimo movimento tellurico è stato individuato a 15 chilometri dalla città di Antiochia. Il governatore dell'Hatay Fuat Oktay ha riferito all'agenzia turca Anadolu di aver ricevuto "segnalazioni" sugli effetti delle scosse e che "valutazioni sono in corso". terremto 20 febbraio Emsc

Secondo fonti citate da Al-Arabiya, ci sono edifici crollati in due città della Siria a causa della nuova scossa di terremoto, che ha causato anche feriti.

L'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad ha chiesto alle persone presenti nella zona di tenersi lontane dagli edifici già danneggiati dal precedente terremoto e di allontanarsi dalle zone costiere per timore che ci possa essere un innalzamento del livello del mare.

Allerta malattie infettive nelle zone colpite dal terremoto

Intanto le speranze di trovare superstiti del terremoto del 6 febbraio sono ormai minime. E adesso la paura è anche quella delle malattie. Per l'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nelle prossime due-quattro settimane le aree della Turchia e della Siria colpite dal terremoto potrebbero essere vittime di focolai di malattie infettive, la cui comparsa è facilitata dalla carenza di acqua potabile e di servizi igienici e dall'affollamento in insediamenti temporanei. 

"Un'ondata di casi di colera nelle aree colpite è una possibilità significativa nelle prossime settimane. Il colera è già un problema nella Siria nord-occidentale devastata dalla guerra, dove le autorità hanno segnalato migliaia di casi", scrive l'Ecdc, che elenca tra i possibili rischi anche altre malattie trasmesse dal cibo o dall'acqua: "infezioni virali come epatite A, norovirus e rotavirus, infezioni causate da parassiti o infezioni batteriche". Possibile anche un picco di infezioni respiratorie, il cui rischio "aumenta man mano che i sopravvissuti vengono spostati in insediamenti temporanei o accampamenti, dove non è possibile evitare l'affollamento". A ciò si sommano Covid 19, influenza stagionale e malattie prevenibili con il vaccino come morbillo, varicella, meningite o poliomielite. "Fornire accesso all'assistenza sanitaria per i traumi e altre cure urgenti, riparo, acqua potabile e strutture igienico-sanitarie adeguate può mitigare il rischio di minacce di malattie infettive", conclude l'Ecdc.

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