Parigi e Indonesia, Isis rivendica la paternità degli attentati: stretta sui migranti in arrivo
Un fermo a Strasburgo per l'attentato a Parigi. In Indonesia in azione una "famiglia kamikaze". Salvini: "Nemico dei nostri figli è il terrorismo islamico". Forza Italia chiede stretta sui permessi di soggiorno per tutti coloro che provengono da Paesi islamici
"Il nemico dei nostri figli è il terrorismo islamico, non altri". Lo ha scritto Matteo Salvini su twitter commentando la notizia dell'attentato a Parigi e l'ipotesi che con il nuovo governo si assista ad una stretta ai meccanismi di ingresso nel nostro paese si fa concreta.
L'ipotesi, già contenuta nella bozza di programma circolata nelle ultime ore, avrebbe l'appoggio di altre forze parlamentari.
"L'Isis rappresenta una minaccia attuale per l'Occidente" spiega Edmondo Cirielli, deputato di Forza Italia e questore della Camera dopo gli attacchi in Francia e in Indonesia..
"Serve tolleranza zero contro chi mina la sicurezza dei cittadini italiani, attentando alle radici della nostra cultura. Al prossimo governo italiano chiediamo l'espulsione immediata di tutti i potenziali terroristi islamici e la verifica rigorosissima dei permessi di soggiorno per i richiedenti asilo politico provenienti da Paesi islamici".
Gli attacchi a Parigi e alle chiese in Indonesia
È un cittadino ceceno già segnalato dai servizi francesi come "a rischio radicalizzazione islamica", l'autore dell'attacco omicida che ha riportato il terrore a Parigi sabato sera. L'uomo armato di coltello ha ucciso una persona e ferito altri 4 passanti prima di essere abbattuto dagli agenti di polizia. Secondo l'antiterrorismo francese il giovane era cresciuti in una famiglia di rifugiati a Strasburgo, nel quartiere popolare di Elsau dove vive una nutrita comunità cecena. Proprio a Strasburgo sarebbe in stato di fermo una persona che le autorità francesi pensano sia in qualche modo coinvolto nell'attenato di Parigi
"Tutta la responsabilità" dell'attacco compiuto ieri sera con un coltello contro dei passanti a Parigi è della Francia: lo ha detto oggi Ramzan Kadyrov, fedele sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, alla guida con il pugno di ferro della Cecenia fin dal 2007.
La repubblica del Caucaso russo di cui è originario l'aggressore è teatro di una rivolta separatista antirussa che si è progressivamente islamizzata e si è estesa per trasformarsi a metà degli anni 2000 in un movimento islamista armato attivo in tutto il Caucaso del Nord. Fine dal giugno 2015, la rivolta armata islamista nel Caucaso russo ha giurato fedeltà all'Isis di cui resta una fonte importante di combattenti nei ranghi dei jihadisti in Siria e in Iraq.
Sarebbero invece almeno 11 persone uccise negli attentati suicidi rivendicati dall'Isis e sferrati questa mattina contro delle chiese in Indonesia.
Donne e bambini tra i kamikaze
Le autorità indonesiane ritengono che la famiglia di sei persone, tra le quali tre minorenni, responsabile degli attacchi kamikaze oggi in tre chiese a Surabaya fosse rientrata recentemente in Indonesia dalla Siria. Lo ha dichiarato il capo della polizia nazionale, Tito Karnavian, precisando che sono circa 500 i foreign fighter rientrati in Indonesia dalla Siria.
I componenti della famiglia - madre, padre, due sorelle di 12 e 9 anni, due fratelli di 16 e 18 anni - sono quindi sei delle 13 persone rimaste uccise nei tre attacchi. La prima esplosione è avvenuta, alle 7.30 ora locale nella chiesa cattolica di Santa Maria, seguita poi da una seconda in una chiesa pentecostale e da una terza in una chiesa protestante.
La famiglia era legata al movimento radicale Jamaah Ansharut Daulah, un gruppo che sostiene l'Isis. Testimoni intervistati dalle televisioni hanno affermato che uno degli attentati è stato compiuto da una donna velata accompagnata da due bambini.
Kamikaze anche in Afghanistan: 9 morti
L'Isis ha rivendicato un attacco sferrato oggi contro un edificio pubblico nella città di Jalalabad, nell'Est dell'Afghanistan dove almeno 9 persone sono rimaste uccise.
"Una operazione kamikaze effettuata con un'autobomba ha colpito dei locali del ministero delle Finanze afgano nella città di Jalalabad", ha indicato l'organizzazione jihadista in un comunicato pubblicato su Telegram da Amaq, sua agenzia di propaganda.