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Venerdì, 29 Marzo 2024
Terrorismo / Mali

Mali, strage jihadista nell'hotel di lusso: chi c'è dietro l'attacco

L'azione è stata rivendicata da Al-Murabitun, gruppo affiliato ad Al Qaida e guidato da Belmokhtar, ex contrabbadiere (di qui il soprannome Mr Malboro), reduce della lotta in Afghanistan e signore della guerra nordafricano. Il bilancio è drammatico: i morti sono almeno 27

Il raid delle forze speciali del Mali spalleggiate da americani, francesi e soldati dell'Onu all'Hotel Radisson di Bamako si è concluso con un bliancio provvisorio delle vittime di almeno 27 morti (oltre ad almeno tre terroristi).

RIVENDICAZIONE - L'azione terroristica è stata rivendicata da Al-Murabitun, un gruppo affiliato ad Al Qaida e guidato dal famigerato Mokhtar Belmokhtar, ex contrabbadiere (di qui il soprannome Mr Malboro), reduce della lotta in Afghanistan e signore della guerra nordafricano (resta incerta la sua sorte: secondo alcune voci sarebbe stato ucciso nel giugno di quest'anno in Cirenaica).

La rivendicazione è stata ritenuta credibile dal ministro della Difesa francese Jean-Yves le Drian, secondo il quale Belmokhtar è "senza alcun dubbio" dietro l'attacco, nel quale - ha aggiunto - non si ha al momento notizia di vittime francesi.

NAZIONI UNITE - Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato "l'odioso attentato terroristico", dicendosi "preoccupato dal fatto che questi attacchi avvengono in un momento in cui sono stati fatti progressi notevoli nel processo di pace" tra il governo maliano e i ribelli tuareg.

Il bilancio provvisorio del tragico assalto, iniziato nelle prime ore della mattinata, è dunque di 27 morti, di cui l'unico identificato è un funzionario belga. Al momento dell'attacco contro il Radisson di Bamako nell'albergo erano presenti 170 persone di 14 diverse nazionalità, comprese una trentina di persone che formavano parte dello staff dell'hotel.

OSTAGGI - Si tratta di 45 cittadini maliani; 27 cittadini francesi (fra cui almeno 12 dipendenti dell'Air France, trasferiti "in un luogo sicuro"); 20 indiani, tutti riusciti ad uscire indenni; almeno sette cinesi di cui quattro sicuramente liberati; sette algerini (la maggior parte personale diplomatico, tutti tratti in salvo); sette turchi (almeno cinque tratti in salvo); almeno sei cittadini statunitensi (salvati dalle forze speciali); quattro belgi, di cui uno ucciso; due marocchini; due russi (impiegati di una compagnia aerea); due ivoriani; due spagnoli; due tedeschi (riusciti a fuggire) e un canadese, liberato.

MALI, ATTACCO ALL'HOTEL RADISSON

Ancora da verificare l'autenticità del tweet con cui l'attacco è stato rivendicato dal gruppo al Murabitun. Al Mourabitun è di fatto la nuova denominazione del Movimento per l'Unità e il Jihad nell'Africa Occidentale (Mujao). Nell'agosto 2013 Belmokhtar, già a capo di una sua fazione, annunciò la fusione della propria organizzazione con il Movimento per l'unità e la Jihad in Africa occidentale (Mujao) e il nuovo gruppo prese il nome di "al-Murabitun".

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