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Venerdì, 19 Aprile 2024
Voglia di democrazia / Thailandia

I thailandesi vogliono la fine della dittatura, alle urne sconfitti i militari

I due partiti all'opposizione della giunta hanno ottenuto una chiara maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, ma dovranno fare i conti con un Senato nominato dal regime

I thailandesi vogliono la fine della dittatura militare che prosegue da quasi un decennio. Alle elezioni di ieri hanno vinto i due partiti dell'opposizione che vogliono ridurre il potere sei militari e della monarchia. Con il 97% dei voti scrutinati, in testa è arrivato il partito progressista Andare Avanti ha ottenuto 151 seggi seguito dal partito populista Pheu Thai con 141. Insieme hanno la maggioranza nella Camera dei Rappresentanti, composta da 500 seggi, ma devono comunque bilanciare il loro potere con il Senato, i cui 250 rappresentanti sono nominati dalla giunta, secondo le regole dell'attuale sistema thailandese, scritte dai militari dopo il colpo di Stato del 2014.

Inizialmente si prevedeva una facile vittoria per il Pheu Thai, il più grande partito di opposizione del Paese fondato dall'ex premier 73enne Thaksin Shinawatra, che era stato spodestato con un colpo di Stato nel 2006 dopo accuse di corruzione, ma è ancora ricordato come un campione populista per i poveri delle campagne. Ma a sorpresa poi Andare Avanti, guidato dal 42enne asto nascente della politica nazionale, Pita Limjaroenrat, un ex imprenditore, ha conquistato la maggioranza relativa dei voti grazie soprattutto ai giovani elettori urbani e al sostegno della capitale, Bangkok.

Nel suo programma elettorale, Andare Avanti ha preso di mira istituzioni e politiche un tempo considerate sacrosante nella società thailandese, tra cui la coscrizione militare obbligatoria e le leggi che proteggono il re dalle critiche. I risultati sono stati un duro colpo per il primo ministro Prayuth Chan-ocha, il generale che ha governato la Thailandia per quasi nove anni, il periodo più lungo di governo militare in una nazione abituata ai colpi di stato.

"Sono Pita Limjaroenrat, il prossimo primo ministro della Thailandia", ha detto il leader di Andare Avanti ai giornalisti a Bangkok, assicurando di essere "pronto a formare il governo", giurando di voler essere un "primo ministro per tutti". Ma se il Senato si metterà di traverso le cose potrebbero andare diversamente. "Sarà un prezzo piuttosto alto da pagare se qualcuno pensa di smontare il risultato delle elezioni o di formare un governo di minoranza", ha avvertito Limjaroenrat.

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