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Venerdì, 19 Aprile 2024
TIBET / Cina

Altri due tibetani si immolano, e Pechino accusa il Dalai Lama di fare del buddismo un "culto del male"

Sono ormai 95 i tibetani che si sono dati fuoco per protesta contro Pechino dal 2009 a oggi

Due giovani tibetani si sono immolati sabato scorso per protestare contro la dominazione cinese in Tibet. Lo ha riferito oggi un'organizzazione per la difesa dei diritti dell'uomo, mentre il Quotidiano del Popolo ha accusato il Dalai Lama di fare del buddismo tibetano un "culto del male". Questi ultimi due casi di immolazione sono avvenuti sabato in due regioni a popolazione tibetana, e portano a 95 il numero delle persone che si sono immolate dandosi fuoco dal 2009. La gran parte di esse sono morte. Lo ha riportato l'International Campaign for Tibet, organizzazione con sede a Londra.

Kunchok Pelgye, un monaco di 24 anni, si è immolato nella prefettura di Aba, nella provincia di Sichuan, dove è avvenuta la maggior parte di questi casi, mentre Pema Dorjee, 23 anni, è deceduto allo stesso modo nella vicina provincia di Gansu. Secondo testimoni, i due giovani uomini sono morti invocando il ritorno dall'esilio del Dalai Lama, costretto a fuggire dal suo paese dopo il fallimento del sollevamento di Lhassa del 1959 contro la dominazione cinese.

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