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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cosa sappiamo finora / Mali

Chi sono i tre italiani rapiti da uomini armati in Mali

Sono originari di Potenza ed erano residenti in Lombardia. L'appello di un parente: "Abbiamo paura, intervenga lo Stato"

"Abbiamo paura perché sappiamo che chi ha preso i nostri familiari è molto pericoloso". Vito Langone, raggiunto dall'Ansa, ha espresso così tutta la sua preoccupazione per il fratello Rocco, la moglie Donata e il loro figlio Giovanni rapiti in Mali. "Chiedo allo Stato italiano che li faccia tornare a casa al più presto", ha aggiunto spiegando che l'altro figlio di Rocco, Daniele, "dovrebbe essere partito stamattina per la Farnesina". L'uomo ha poi proseguito: "Siamo in attesa. Fino ad ora non ci hanno fatto sapere ancora niente".

Rocco Langone, Maria Donata Caivano e Giovanni Langone rapiti in Mali

I tre sequestrati nel Paese africano sono Rocco Langone, di 64 anni, la moglie Maria Donata Caivano (conosciuta come Donatella), di 63, residenti da anni a Triuggio (Monza Brianza), e il loro figlio, Giovanni Langone, di 42, residente a Lissone (Monza Brianza). I tre italiani rapiti sono originari di Potenza ed erano residenti in Lombardia. Langone ha raccontato che Rocco, operaio di professione, si è trasferito in Mali dopo essere andato in pensione. La casa di famiglia di Rocco e Donata a Triuggio, paese di circa novemila abitanti nella provincia di Monza e Brianza, non è abitata da tempo. Secondo alcune fonti dell'agenzia AdnKronos, infatti, la famiglia italiana viveva in Mali da diversi anni con un gruppo di testimoni di Geova, ma non era iscritta all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Probabilmente, secondo le fonti, si sentivano al sicuro nonostante risiedessero in un'area pericolosa e nonostante usassero nomi locali.

Cosa sappiamo finora sui tre italiani rapiti in Mali

I tre italiani - due adulti e il loro bambino - e un cittadino del Togo sono stati sequestrati giovedì sera a Sinzina, nel distretto di Koutiala nel sud del Mali, da "uomini armati". Lo hanno riferito fonti locali citate da France Presse e Al Jazeera. Una fonte di sicurezza maliana, che ha preferito restare anonima, ha confermato quanto avvenuto all'Afp: "Uomini armati hanno operato il sequestro di tre cittadini italiani e un cittadino togolese la notte scorsa. Facciamo tutto il possibile per ottenerne la liberazione".

La Farnesina ha poi confermato il sequestro in una nota in cui si legge che "l'unità di crisi sta profondendo ogni sforzo - in coordinamento con le competenti articolazioni dello Stato - per una soluzione positiva del caso. A tal fine, il ministero degli esteri ribadisce, d'intesa con i famigliari, l'esigenza di mantenere il massimo riserbo". Ora è caccia alla Toyota usata dai quattro rapitori che, stando alle prime ricostruzioni, apparterrebbero al gruppo terroristico Jnim, noto come "Fronte di appoggio all'Islam e ai musulmani", un'organizzazione militare e terrorista di ideologia salafita jihadista.
 

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