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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'annuncio / Colombia

Trovati vivi dopo 40 giorni i quattro bambini sopravvissuti all'incidente aereo: "Miracolo"

I quattro fratelli di 13, 9, 4 e 1 anno sono stati salvati nella selva del Guaviare, una zona incontaminata nella Colombia meridionale. Dopo settimane di indiscrezioni, di annunci rivelatisi poi infondati (e dunque conseguenti smentite), ci sono ufficialità e foto. Stanno bene. La notizia fa il giro del mondo: tutti i dettagli e come hanno fatto a resistere così a lungo

Tutto vero. Vivi. Incredibilmente vivi. Dopo settimane di indiscrezioni, di annunci sul salvataggio rivelatisi poi infondati (e dunque conseguenti smentite), ci sono ufficialità, foto, gioia, sollievo. Sono stati trovati vivi i quattro bambini sopravvissuti a un incidente aereo avvenuto il primo maggio scorso nella selva del Guaviare, una zona incontaminata nella Colombia meridionale. "Li abbiamo trovati, sono tutti vivi", hanno comunicato i militari al governo nazionale.

"Andate via", l'ultimo gesto della madre che ha salvato i figli dopo l'incidente aereo 

Trovati vivi i 4 bambini in Colombia

I quattro fratelli, della comunità indigena Huitoto, si chiamano Lesly Mucutuy di 13 anni, Soleiny Mucutuy di 9 anni, Tien Noriel Ronoque Mucutuy di 4 anni e Cristin Neriman Ranoque Mucutuy di un anno. Hanno vagato per 40 giorni nella giungla dopo lo schianto, a inizio maggio, del Cessna 206 su cui viaggiavano con la madre, Magdalena Mucutuy Valencia, il pilota Hernando Murcia Morales e il leader indigeno Yarupari Herman Mendoza Hernandez. Tutti e tre gli adulti sono morti sul colpo nell'incidente e il 16 maggio i loro corpi sono stati trovati dai militari sul luogo dell'incidente.

Un guasto al motore è la probabile causa del disastroso incidente aereo. Dopo che i resti del velivolo, con i tre cadaveri, erano stati ritrovati, le autorità avevano avviato subito una ricerca in grande stile nutrendo speranze che i piccoli fossero ancora vivi, nonostante fossero trascorsi in quel momento già 15 giorni dallo schianto. Tanti, tantissimi, ma la speranza c'è sempre stata, per un motivo preciso: le squadre di soccorso avevano rinvenuto in prossimità dell'aereo oggetti e tracce di presenza umana di vario tipo, segno che qualcuno era sopravvissuto all'impatto dell'aereo al suolo: accenni di capanne, forbici, una bottiglietta. E soprattutto i corpi dei piccoli non c'erano, il che ha spinto tutti a cercarli senza sosta fino a oggi.

Bambini sopravvissuti

I soccorritori più esperti ritenevano infatti che se i bimbi fossero morti, i corpi sarebbero stati trovati. Il più grande dei ragazzi si è occupato di mantenere in vita i più piccoli, allestendo rifugi provvisori nella giungla di Caquetá.  Un membro di Rescue International, un'organizzazione con sede nei Paesi Bassi che assiste le autorità locali di tutto il mondo nelle ricerche nelle zone più pericolose, spiegava nelle scorse settimane che il fatto che i bambini conoscessero bene la zona giocasse totalmente a loro favore. "I bambini di 13 anni hanno statisticamente più probabilità di sopravvivere. Sono consapevoli di ciò che li circonda e hanno un buon orientamento", aveva precisato.

"Un miracolo"

Sono stati trovati in un punto indefinito tra i dipartimenti di Caquetà e Guaviare, a non molti chilometri di distanza da dove era precipitato l'aereo. Stanno bene, anche se denutriti e molto deboli. Se la caveranno. Hanno già dimostrato di avere risorse infinite. Trasferiti in ospedale a San José del Guaviare, si è in attesa di un referto medico ufficiale che indichi se sia necessario trasferire i minori in un ospedale più attrezzato a Villavicencio o nella capitale Bogotá. Il recupero dei piccoli in elicottero è stato molto complesso, per il buio, la scarsissima visibilità e le fitta vegetazione.

Secondo le versioni delle autorità, i bambini sono sopravvissuti grazie a kit di sopravvivenza lanciati dagli elicotteri. Questi pacchi contenevano fariña, un alimento tipico della regione, acqua, panini, biscotti e un accendino; e, a quanto pare, hanno adempiuto al loro scopo di nutrire i minori e di lasciare una traccia nella foresta, servendo così da indicazione per i loro soccorritori.

Guaviare

"Una gioia per tutto il Paese! I quattro bambini che si erano persi 40 giorni fa nella giungla colombiana sono vivi", ha twittato il presidente colombiano Gustavo Petro confermando la notizia data in prima battuta da vari mezzi di informazione di mezzo mondo che parlano senza mezzi termini di "miracolo".

Fidencio Valencia, il nonno dei quattro bambini, ha espresso la sua gioia alla notizia dell'incontro. “Mi sento molto felice, molto felice. Il mio Dio è molto grande. Ringrazio il presidente e le popolazioni indigene di tutte le etnie che hanno collaborato con noi nella ricerca dei nostri figli. Non ho modo di ringraziarlo, perché le parole non bastano”, ha detto nonno Valencia.

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