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Giovedì, 25 Aprile 2024
prima uscita pubblica / Stati Uniti d'America

Si rivede Trump: perché attacca Fbi e Biden ma loda Putin e Xi

Il tycoon non ha digerito le parole di Biden pronunciate lo scorso 1° settembre e ha sferrato un duro attacco contro l'attuale inquilino della Casa Bianca

Donald Trump contrattacca Joe Biden e lo fa a distanza di pochi giorni e poco distante dal luogo dal luogo dal quale l'attuale presidente degli Usa Biden aveva accusato il movimento trumpiano Maga, acronimo per Make America Great Again, di rappresentare una "minaccia per la democrazia" in vista del voto del mid-term. Il tycoon, finito nel mirino dell'FBI, attacca i nemici di sempre con un comizio a Wilkes-Barre, in Pennsylvania, dove è andato per sostenere i suoi candidati alle elezioni di novembre, tra cui Mehmet Oz, star della televisione famosa come Dr. Oz, in corsa per un seggio al Senato.

I nemici di sempre

Trump ha riproposto tutti i temi della campagna di delegittimizzazione del voto del novembre 2000: l'FBI "mostro feroce controllato da Democratici e media" e Joe Biden "pericolo per la democrazia" da cacciare fin dalle elezioni di novembre, per "mettere fine alla sua carriera politica" e a quella della Speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi.

Il tycoon non ha infatti digerito le parole di Biden pronunciate lo scorso 1° settembre e ha sferrato un duro attacco contro l'attuale inquilino della Casa Bianca, bollandolo come un "nemico dello Stato", che ha pronunciato un discoroso "pieno di odio e di rabbia", "il discorso più divisivo fatto da un presidente, che ha denigrato 70 milioni di elettori".

Biden aveva puntato il dito contro il suo predecessore in un intervento in prima serata del 1° settembre, dalla Independence Hall di Philadelphia. Da un luogo cioè carico di simbolismo storico, che vide la nascita delle istituzioni del Paese, ma anche ricco di valenza politica: lo stato americano è da anni teatro di incerte battaglie elettorali. In 24 taglienti minuti, Biden ha condannato i Maga Republicans, raccolti sotto le bandiere del populismo di destra di Make America Great Again, come “estremisti che non credono nella Costituzione, nel rispetto della legge e della volontà popolare”. Che rifiutano di riconoscere “il risultato di libere elezioni” e che oggi come ieri lavorano per vanificarle.

L'orgoglio - ferito - dell'ex presidente Usa ha avuto la rivalsa desiderata proprio quando Trump ha attaccato il suo successore e i democratici per la loro visione sul movimento Maga. "Biden pensa che Make America Great Again sia un male per il Paese. Lui dice di fermare il movimento Maga, perché è una minaccia. In realtà è una cosa grande per il nostro Paese", ha detto il tycoon. 

Trump è anche tornato anche su uno degli argomenti da lui preferiti, ovvero la caccia alle streghe dei democratici e la vicenda del Russiagate chiedendo al Procuratore Speciale John Durham di portare dei risultati alla fine della sua indagine.

L'FBI nel mirino di Trump

È la prima volta che Trump interviene in pubblico dopo le perquisizioni dell'Fbi nel suo resort di Mar-a-Lago, Florida, dello scorso 8 agosto dove gli agenti federali hanno sequestrato migliaia di documenti, tra cui più di 100 classificati top secret, che il tycoon aveva portato via dalla Casa Bianca e che potrebbero aver un pesante ruolo nei procedimenti giudiziari che lo attendono.

Tutti i riflettori dei media americani erano puntati sul comizio per scorgere i duri attacchi contro l'FBI. Il tycoon è tornato a puntare il dito contro l'Agenzia federale, descrivendo l'FBI "un mostro feroce controllato dalla sinistra democratica e dai media",  ma ha anche lanciato un avvertimento: lui "non verrà silenziato" dalle indagini. 

Le carezze a Putin e Xi

Dopo aver invocato la "pena di morte per i trafficanti di droga" e difeso la polizia, Trump accarezza il presidente russo Vladimir Putin, definito "intelligente e brillante", e il leader cinese Xi Jinping, chiamato "The King", il re, perché "bravo a fare un decreto che lo proclamasse presidente a vita". Soprattutto Trump ha sostenuto che se ci fosse stato ancora lui alla Casa Bianca, "la Russia non avrebbe invaso l'Ucraina", ma che comunque lui avrebbe difeso sempre i "principi cristiano-giudaici" d'America.

Pur senza dirlo chiaramente, l'ex presidente è pronto a ricandidarsi per la Casa Bianca nel 2024, in quel che si presentano due lunghi anni di campagna elettorale per le presidenziali. Il solo dire ai sostenitori "abbiamo preso dieci milioni di voti più di Obama, lo rifaremo", ha scatenato l'entusiasmo dei circa tredicimila supporters presenti al comizio e ha allontanato ulteriori dubbi sulle intenzioni politiche del tycoon. Dopo due ore di comizio, dove ha mantenuto alto l'entusiasmo dei suoi sostenitori, Trump può affermare di poter contare sullo zoccolo duro degli elettori conservatori. 

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