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Giovedì, 28 Marzo 2024
USA

Usa, tutti contro Trump: "Non può fare il presidente"

Non si placano le polemiche dopo la proposta del candidato alle primarie repubblicane che vuole bloccare l'accesso agli Stati Uniti a tutti i musulmani (e pensa anche di "chiudere internet"). Reazioni sdegnate dei leader di mezzo mondo. Il braccio destro di Hillary Clinton: "Sono orgogliosa di essere musulmana"

Ieri per Donald Trump è stata una giornata lunghissima nella quale, dopo aver ricevuto gli attacchi di mezzo mondo, ha come sempre scelto la soluzione più difficile: rincarare la dose. Oltre infatti a confermare la proposta di voler bloccare l'accesso agli Stati Uniti a tutti i musulmani (quindi a migliaia di potenziali turisti e di imprenditori), per difendere la sua posizione ha citato Franklin D. Roosevelt. Il miliardario ha sostenuto che il presidente aveva autorizzato la classificazione di immigrati giapponesi, tedeschi e italiani nel corso della Seconda guerra mondiale.

ROOSEVELT - Trump nel corso di una intervista ad Abc ha spiegato come Roosevelt avesse aumentato i controlli sugli immigrati dei tre Stati definendoli "stranieri nemici" visto che nel corso della Seconda guerra mondiale i tre Paesi combattevano contro gli Stati Uniti. "Questo è un presidente altamente rispettato da tutti e ha fatto la stessa cosa [che propone lui, ndr.]. La nostra nazione era in guerra negli anni '40 e adesso si trova in guerra con l'Islam radicale".

REAZIONI - Le sue posizioni sui musulmani non solo hanno fatto arrabbiare i leader di mezzo mondo (il primo ministro francese Manuel Valls e il premier britannico David Cameron, tra i più illustri) ma hanno portato a dure condanne anche da parte dei compagni di partito del candidato alle primarie. Il repubblicano Paul D. Ryan, speaker della Camera, l'ex governatore della Florida Jeb Bush, hanno definito il suo comportamento anti-americano. La Casa Bianca ieri mattina è entrata nel dibattito dicendo che le parole del miliardario lo "squalificano dalla corsa per la presidenza degli Stati Uniti". Solo i suoi sostenitori e pochi repubblicani (tra cui Ted Cruz) non hanno voluto attaccare apertamente la sua posizione.(

LA PROPOSTA - Poi, sempre nel corso dell'intervista con Abc ha aggiunto che la sua proposta non sarebbe applicata ai cittadini americani. "Se una persona è musulmana, esce dagli Stati Uniti e ritorna, può ritornare. Sono cittadini è diverso", ha detto Trump che ha fatto questa proposta - e ha chiesto anche di chiudere l'accesso a Internet in alcune aree del mondo - in seguito all'attentato di San Bernardino in cui sono morte 14 persone e ne sono rimaste ferite 21. Bisogna tuttavia ricordare che l'attentatore Syed Rizwan Farook era un cittadino americano ed era entrato dopo un viaggio in Arabia saudita portando con sé quella che poi è diventata sua moglie, la cittadina pachistana Tashfeen Malik.

LA LEGGE - Molti analisti ed esperti di giurisprudenza hanno ricordato come la proposta di Trump sia inapplicabile e anticostituzionale.
Esiste tuttavia un solo precedente di bando all'ingresso di un gruppo etnico o religioso negli Stati Uniti, il Chinese Exclusion Act firmato dal presidente Chester Alan Arthur nel 1882 che fu abolito solo nel 1943. Intanto oggi ha New York è attesa una manifestazione organizzata da alcuni membri del consiglio comunale della città per protestare contro le posizioni di Trump.

Donald Trump © Infophoto

CHIUDERE INTERNET - Gli Usa dovrebbero considerare l'idea di 'chiudere' internet e i social media, per arginare la diffusione degli estremisti online: e' l'ultima uscita di Donald Trump, che - in un comizio in South Carolina - ha detto di voler incontrare Bill Gates per discutere la sua idea. "Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di internet, dobbiamo fare qualcosa", ha detto il "re del mattone" candidato repubblicano alla Casa Bianca. "Dobbiamo vedere Bill Gates, chi capisce realmente cosa sta succedendo, e parlare con loro - ha aggiunto - E magari in alcune zone bisogna 'chiudere' internet in qualche modo". "Qualcuno dira' - conclude Trump - 'oh la liberta' di stampa, la liberta' di stampa'. Ma questa e' gente stolta".

CLINTON - Mentre Donald Trump tenta di difendersi dall'ondata di critiche, il braccio destro di Hillary Clinton lancia un messaggio breve, ma categorico: "Sono orgogliosa di essere musulmana, tuttavia non dovete condividere la mia fede per condividere il mio disgusto". Le sue parole hanno preceduto un tweet dell'ex first lady, che definisce "pieni di odio" i commenti dello sfidante repubblicano nella corsa alla Casa Bianca.

Le parole firmate Huma Abedin sono state inviate via email ai sostenitori della candidata democratica alle elezioni presidenziali del 2016, della cui campagna politica è vicepresidente. Nella missiva Abedin spiega che Trump "vuole letteralmente mettere il razzismo nelle nostre leggi. La sua islamofobia non riflette i nostri valori nazionali, si spinge così lontano da danneggiare la reputazione del nostro Paese e potrebbe persino minacciare la nostra sicurezza nazionale". Un concetto quest'ultimo, ribadito nel cinguettio della stessa Clinton che su Twitter ha postato un'immagine che recita: "Demonizzare gli americani musulmani non è soltanto contro i nostri valori, gioca a favore dei terroristi".

MILITARI USA - Questa tesi è condivisa da Lindsey Graham, senatore del South Carolina e anche lui candidato repubblicano alle prossime presidenziali Usa. Per lui Trump "è passato dal fare commenti assurdi all'essere totalmente dannoso con la sua retorica". La sua ultima proposta, sostiene Graham, potrebbe mettere in pericolo le vite dei soldati americani impegnati nei Paesi musulmani.

CASA BIANCA - La Casa Bianca ha bollato le parole del candidato alle primarie del Grand Old Party come "totalmente contrarie" ai valori americani. Le parole di Donald Trump sui musulmani sono "pericolose, irresponsabili, non informate", ha dichiarato la responsabile per la Comunicazione della Casa Bianca, mentre  il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest "Ciò che ha detto Trump lo esclude dal poter rivestire il ruolo di presidente". 

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