Tunisi "cita" l'11 settembre per tranquillizzare i turisti
Gli attentati di New York, Londra e Parigi usati in una campagna pubblicitaria per esorcizzare la paura dopo la strage sulla spiaggia tunisina di Sousse
Come rilanciare il turismo in Tunisia dopo la recente strage sulla spiaggia di Sousse, costata la vita a trentotto persone? Selim Ben Hadj Yahia, direttore di un'agenzia di comunicazione di Tunisi, ha lanciato attraverso i social media una campagna shock: le foto usate sono quelle "simboliche" degli attentati di New York, Londra e Parigi.
"Smettereste di andare in queste città dopo gli attacchi subìti?", è la domanda posta agli utenti. I numeri, però, parlano chiaro: dopo gli attentati al Museo del Bardo e quello più recente a Sousse, la terza città del Paese, molti hanno rinunciato alle proprie vacanze sulle spiagge tunisine.
E proprio questo ha fatto scatenare la "rabbia" creativa di Ben Hadj Yahia. La campagna pubblicitaria finora ha avuto migliaia di condivisioni. Funzionerà? Analizzando i dati del turismo delle città prese di mira dai terroristi, si scopre come abbiano avuto un contraccolpo spesso durato mesi. Subito dopo la sparatoria di Charlie Hebdo a Parigi, per esempio, i turisti fecero le valigie e le prenotazioni alberghiere diminuirono del 25%. Dopo l'11 settembre il numero di stranieri in visita a New York è risultato in calo per tre anni per poi ritornare ai livelli "normali" solo nel 2010. Nove anni dopo.