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Venerdì, 19 Aprile 2024
TUNISIA / Tunisia

La Tunisia in piazza contro l'omicidio di Mohamed Brahmi

L'Unione europea condanna l'assassinio e invita alla calma

La principale organizzazione sindacale tunisina, Ugtt, ha convocato per oggi uno sciopero generale in segno di protesta per l'assassinio del deputato dell'opposizione di sinistra, Mohamed Brahmi, ucciso ieri a Tunisi a colpi di pistola. Le compagnie aeree Tunisair e Tunisair Express hanno annunciato la cancellazione di tutti i voli programmati per oggi.

Ieri sera centinaia di persone hanno protestato nelle piazze della capitale e anche in provincia, in particolare a Sidi Bouzid, regione natale del deputato. Due caserme della Guardia nazionale tunisina sono state assaltate e date alle fiamme la scorsa notte a Menzel Bouzaye'ne e Souk Jedid dai manifestanti.
Familiari e colleghi di partito di Brahmi accusano gli islamici al potere, Ennahda, di essere i mandanti dell'omicidio. Il potere, dal canto suo, fa ricadere la colpa su un gruppuscolo islamico radicale, con il governo tunisino che ha accusato un estremista salafita, Boubaker Hakim, di essere responsabile dell'omicidio.

Secondo quanto riportato dalla televisione nazionale Watanya, Mohamed Brahmi, 58 anni, coordinatore generale del Movimento popolare e membro dell'Assemblea nazionale costituente (ANC), è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco nella regione di Ariana, a nord di Tunisi: "Il suo corpo è stato crivellato di colpi davanti alla moglie e ai figli", ha dichiarato alla radio Mohsen Nabti, membro dell'esecutivo del Movimento Popolare.

IL RACCONTO DELLA FIGLIA - La figlia diciannovenne di Mohamed Brahmi ha riferito alla Agence France Presse il racconto della morte del padre.
"Intorno a mezzogiorno abbiamo sentito dei colpi di pistola e mio padre gridare di dolore: siamo usciti correndo - mio fratello, mia madre e io - e abbiamo trovato il suo corpo crivellato di proiettili al volante della sua macchina parcheggiata davanti casa", ha spiegato la ragazza, Balkis Brahmi, con gli occhi rossi din lacrime.
"Nonostante l'orrore, ho visto due uomini fuggire su uno scooter, con magliette nere e due caschi, uno rosso e l'altro beige", ha aggiunto la donna, "la polizia ci ha molto ad arrivare e un vicino ha portato mio padre all'ospedale, dove è morto. E' vissuto come un uomo di saldi principi, e ci ha lasciati come un martire". Balkis Brahmi ha affermato che il padre si stava preparando a dimettersi dal parlamento perché "non voleva votare una costituzione volta a consacrare una dittatura militare".
La ragazza ha definito il padre come "un vero nazionalista arabo", e ha accusato il partito islamista al potere in Tunisia, Ennahda, di averlo ucciso: "Ritengo il leader (di Ennahda, ndr) Rached Ghannouchi come personalmente responsabile", ha detto.
Il fratello di Balkis, Adnan, di 23 anni, con al collo una kefiah palestinese, ha detto di aver potuto leggere al padre i rituali di commiato islamici prima che questi perdesse conoscenza.

LE MANIFESTAZIONI - centinaia di tunisini si sono riuniti di nuovo oggi a Tunisi per manifestare e reclamare le dimissioni del governo guidato dagli islamici di Ennahda. "Il popolo vuole che il governo vada via", "Ennahda deve cadere, oggi", hanno gridato i manifestanti che hanno percorso il viale centrale della capitale, Habib Bourguiba, seguiti da un imponente schieramento delle forze dell'ordine.
I manifestanti si erano riuniti qualche ora prima nella piazza Mohamed Ali davanti alla sede della potente centrale sindacale (UGTT), che ha decretato per oggi uno sciopero generale in segno di protesta per l'omicidio. Alcuni manifestanti hanno scandito slogan definendo "assassino" il leader di Ennahda, Rached Ghannouchi.

L'APPELLO DELL'UNIONE EUROPEA - L'Unione europea "condanna" l'assassinio dell'oppositore tunisino Mohamed Brahmi e invita il popolo tunisino a dare una "risposta civile e pacifica" a questo crimine.
"Condanno con la massima fermezza l'assassinio del deputato dell'opposizione Mohamed Brahmi, avvenuto ne giorno dell'anniversario della Repubblica", ha dichiarato in un comunicato il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton.
"L'Ue invita le autorità tunisine a fare luce sull'omicidio per portare davanti ai giudici i responsabili e ricorda che gli assassini di Chokri Belaid, ucciso il 6 febbraio 2013, non sono ancora stati arrestati né procesati", ha aggiunto Ashton.
Questi assassini politici rappresentano degli attacchi condotto dai nemici della democrazia contro la Repubblica, contro il popolo tunisino e i valori della rivoluzione del 14 gennaio 2011", ha continuato Ashton.

"PERCHE' IN TUNISIA UNO STATO CIVILE E' ANCORA POSSILE"

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