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Giovedì, 28 Marzo 2024

Turchia alla vigilia del voto tra speranze e timori di brogli

Vigilia di elezioni anticipate in Turchia, probabilmente le più importanti degli ultimi anni e dagli esiti ancora incerti. Un doppio appuntamento, politico e presidenziale, in cui si deciderà sia la nuova composizione del parlamento che il prossimo presidente, a cui una buona parte dei cittadini parteciperà con sentimenti misti di speranza per il cambiamento e timori di brogli. Sarà anche l ultimo passo per attuare la repubblica presidenziale già approvata nell aprile 2017 con un referendum popolare. Un sistema sui generis, che concentra i poteri nelle mani del presidente, consolidando l autoritarismo che già da qualche anno caratterizza la gestione politica del paese.

Il progetto del presidente in carica, Recep Tayyip Erdogan, è di essere rieletto e di restare in carica almeno fino al 2023, centenario della fondazione della Repubblica. Un appuntamento simbolico, visto come il traguardo della "Nuova
Turchia" costruita nei 16 anni di governo del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp), a sostituzione di quella "vecchia", la repubblica fondata da Mustafa Kemal, Ataturk.

Il presidente mira al contempo ad ottenere la maggioranza parlamentare per non subire intralci alle proprie decisioni. A tal scopo l Akp si è unito al nazionalista Mhp e all ultranazionalista Bbp, costituendo l "Alleanza
presidenziale". Ma è proprio qui che i piani del presidente potrebbero subire un primo rovescio mentre un altro dato su cui concordano diversi sondaggi è che il partito filo-curdo Hdp riuscirà a superare lo sbarramento elettorale del 10%.

Su tutto aleggia il timore di brogli, soprattutto nelle zone sudorientali a maggioranza curda, dove l'Hdp risulta più forte. Inoltre l'unica agenzia che comunicherà i risultati sarà la pro-governativa Anadolu, che in settimana "per sbaglio" ha pubblicato online una schermata dove compare già l'esito elettorale, che vede Erdogan vincitore con il 52% delle preferenze.

Per impedire eventuali irregolarità e manipolazioni mediatiche le organizzazioni della società civile e i media alternativi hanno costituito una rete composta da circa 1 milione di volontari, che utilizzeranno i social media per comunicare in tempo reale i risultati.

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