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Venerdì, 29 Marzo 2024
Guerra in Ucraina / Ucraina

La Turchia contribuirà a ricostruire l'Ucraina danneggiata dalle bombe russe

L'impegno di Ankara è anche umanitario, con il sostegno alla popolazione civile e l'accoglienza in Turchia ai profughi ucraini

Indossare i panni del mediatore tra due leader in guerra comporta responsabilità e, soprattutto, obiettività. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha finalmente incontrato per la prima volta il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky dall'inizio del conflitto, nel corso di un trilaterale a Leopoli con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il presidente turco aveva incontrato Zelensky a Kiev il 3 febbraio, poche settimane prima dell'inizio della guerra e durante la visita aveva affermato il sostegno da parte di Ankara alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina, Crimea inclusa.

L'impegno per la ricostruzione

L'incontro a tre è stata l'occasione per stipulare un importante accordo, siglato tra Turchia e Ucraina, per la ricostruzione delle infrastrutture ucraine andate distrutte durante la guerra russa. L'intesa, firmata dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov e dal ministro del Commercio turco Mehmet Mus, prevede la costituzione di una task force congiunta che coordinerà la ricostruzione di strutture come strade, ponti, infrastrutture idriche ed elettriche, ospedali e scuole. Non solo. L'impegno di Ankara è anche umanitario, con il sostegno alla popolazione civile e l'accoglienza in Turchia ai profughi ucraini.

Il 'Sultano', che ha già incontrato per ben due volte il leader del Cremlino Vladimir Putin, si presenta al mondo come garante di quel faticoso accordo internazionale raggiunto tra Kiev, Mosca e Ankara lo scorso 22 luglio per consentire le esportazioni di grano bloccati nei porti dell’Ucraina. 

Dov'è finito il grano ucraino promesso?

Secondo le Nazioni Unite, dal primo al 15 agosto sono state autorizzate a salpare 21 navi che trasportavano un totale di 563.317 tonnellate di materie prime agricole, di cui 451.481 di mais. Ma la prima nave umanitaria noleggiata dall'Onu, carica di 23 mila tonnellate di grano, è partita solo lo scorso 16 agosto dall'Ucraina per l'Etiopia nell'ambito dell'intesa conclusa a luglio sotto l'egida dell'Onu e grazie alla mediazione turca.

L'Ucraina e la Russia sono tra i maggiori esportatori al mondo di grano, i cui prezzi sono saliti alle stelle dall'invasione russa del 24 febbraio. Secondo il Programma alimentare mondiale, un numero record di 345 milioni di persone in 82 Paesi affronta una grave insicurezza alimentare, mentre fino a 50 milioni di persone in 45 Paesi rischiano la fame senza assistenza umanitaria. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha affermato che le Nazioni Unite intensificheranno le esportazioni di grano dall'Ucraina prima dell'inverno.

Il grano ucraino è finito nella Siria alleata di Putin

La paura per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Al centro dei colloqui tra Erdogan, Guterres e Zelensky, oltre al recente accordo sull'esportazione di cereali ucraini, c'è anche la necessità di una soluzione politica al conflitto e la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, teatro di uno scontro a fuoco tra le truppe russe e quelle ucraine che solleva lo spettro di un disastro nucleare. 

A Zaporizhzhia si rischia davvero la catastrofe nucleare?

L'esercito russo ha assicurato di non aver dispiegato "armi pesanti" dentro e intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, l'impianto più  grande d'Europa, da marzo sotto il controllo di Mosca e obiettivo di diversi attacchi questo mese. Una rassicurazione rafforzata da documenti, secondo il Cremlino. Il ministero della Difesa russo è disposto a mostrare all'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, immagini in alta definizione per dimostrare che non ha dislocato armamenti nei pressi della centrale nucleare.

L'impianto nucleare resta comunque sotto i riflettori internazionali. L'Aiea ha accettato l'invito dell'Ucraina a guidare una delegazione di ispettori alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, per assicurare lo stato di sicurezza dell'impianto. Tuttavia, Mosca considera inaccettabili le proposte di creare una zona smilitarizzata nell'area della centrale nucleare. 

La condanna è unanime. Guterres fa appello al buon senso, per evitare qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l'integrità fisica o l'incolumità dell'impianto nucleare. "E' urgente un accordo per ristabilire Zaporizhhia come infrastruttura puramente civile e per garantire la sicurezza dell'area", ha detto il segretario generale dell'Onu durante la conferenza stampa con i leader ucraino e turco, sottolineando che qualsiasi danno alla centrale nucleare possa rappresentare un "suicidio", mentre Erdogan allontana lo spettro di una "nuova Chernobyl". 

Cosa sta succedendo alla centrale nucleare più grande dell'Ucraina

La Turchia ha espresso preoccupazione per i combattimenti in corso intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, auspicando la fine del conflitto al tavolo dei negoziati. Il leader di Ankara ha poi rilanciato: "Siamo pronti a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l'obiettivo di riprendere il negoziato" per arrivare al cessate il fuoco tra Ucraina e Russia che era stato avviato a Istanbul.  Gli sviluppi dell'incontro avvenuto a Leopoli oggi tra Erdogan, Zelensky e Guterres saranno oggetto di discussione tra il presidente turco e l'omologo russo, Vladimir Putin. "Serve però un maggior coinvolgimento da parte della comunita' internazionale", ha dichiarato Erdogan, che ha confermato la disponibilità della Turchia a mediare. La palla è ora al centro del campo. 

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