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Venerdì, 29 Marzo 2024
medio oriente / Israele

Uccisi due soldati israeliani, Hamas minaccia nuova Intifada

Vari gruppi palestinesi hanno inoltre convocato per venerdì una ''giornata della rabbia'' in occasione del 13esimo anniversario dell'Intifada di Al-Aqsa

Nuove ombre si addensano sul processo di pace israelo-palestinese: nel fine settimana due soldati israeliani sono stati assassinati da miliziani arabi, mentre Hamas annuncia di essere pronta una nuova intifada.

Ieri un militare era rimasto gravemente ferito ieri da colpi d'arma da fuoco nei pressi della Tomba dei Patriarchi a Hebron, ed è deceduto qualche ora dopo il ricovero. Sabato invece il corpo di un altro soldato israeliano, rapito il giorno precedente, probabilmente per utilizzarlo come "merce di scambio", è stato ritrovato senza vita in Cisgiordania, nei pressi di Qalqiliya.

GAZA SCENDE IN PIAZZA CONTRO NEGOZIATI DI PACE

I grandi sponsor del processo di pace, gli Stati Uniti, hanno condannato l'assassinio di due soldati e hanno dichiarato che "simili violenze e orrori sono inaccettabili". "Queste violenze minano gli sforzi per costruire un'atmosfera positiva di cui le parti hanno bisogno per progredire nei negoziati di pace", ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di stato, Jen Psaki. "Invitiamo tutte le parti ad unirsi a noi nella condanna di questi attacchi", ha aggiunto.

L'IRAN NON VUOLE LA PACE TRA ISRAELE E PALESTINESI

Il movimento islamico Hamas annuncia oggi di essere sull'orlo della terza intifada. In un messaggio pubblicato su Facebook, il numero due dell'ufficio politico di Hamas Moussa Abu Marzouk ha scritto che ''siamo di fronte al fallimento politico delll'Autorita' nazionale palestinese (l'Anp) e all'inizio di una nuova Intifada popolare contro Israele''. Vari gruppi palestinesi hanno inoltre convocato per venerdì una ''giornata della rabbia'' in occasione del 13esimo anniversario dell'Intifada di Al-Aqsa.

ANP

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ritiene che le recenti uccisioni di soldati israeliani in Cisgiordania non debbano pregiudicare i colloqui di pace in corso tra le parti e fermare il rilascio dei prigionieri palestinesi. Il portavoce del governo dell'Anp Ehab Bessaiso ha definito "provocazioni" le richieste avanzate al premier Benjamin Netanyahu dai ministri Naftali Bennett e Yisrael Katz di interrompere il previsto rilascio di 250 prigionieri palestinesi nell'ambito della ripresa del tavolo negoziale.

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