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Giovedì, 25 Aprile 2024
CRISI INTERNAZIONALI / Ucraina

Ucraina, l'Europa è sull'orlo della guerra globale?

Blindati di Mosca penetrano nel territorio ucraino. Kiev fa prigionieri dieci parà russi. La condanna di Washington e la paura delle capitali del Vecchio continente. Una situazione che precipita e che fa sempre più paura

L'Europa sta vivendo in queste ore uno dei momenti più drammatici degli ultimi decenni. Le notizie che arrivano dall'Ucraina, dove i venti di guerra spirano sempre più forti, lasciano presagire, oltre a un'intensificarsi dei combattimenti tra truppe di Kiev e separatisti filorussi, una crisi politico-diplomatica tra Mosca e Occidente dagli esiti incontrollabili.

Ieri un convoglio di blindati russi è penetrato nel territorio ucraino, giungendo a ridosso dell'importante porto di Mariupol, in una zona strategicamente fondamentale sia per la gestione tattica del "campo" sia per l'importanza economica della zona. Le forze di sicurezza ucraine hanno ingaggiato un violento scontro a fuoco, che si sarebbe concluso con la cattura di 10 parà russi, inquadrati nel 331esimo reggimento della 98esima divisione aerotrasportata di Mosca, che usualmente è di stanza nella Russia centrale. Mosca smentisce la versione di Kiev, ma la conferma della Casa Bianca, che attraverso il Consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, Susan Rice, ha fatto sapere che per Washington "le ripetute incursioni russe in Ucraina sono inaccettabili, pericolose e rischiano di alimentare ulteriormente la crisi", di fatto conferma la notizia.

"Un'escalation significativa", viene definita dalla Casa Bianca, che tradotto dal linguaggio diplomatico vuol dire "non sappiamo ancora come rispondere alla provocazione, ma le opzioni sono tante e tutte ugualmente percorribili". Al momento, ovviamente, l'ipotesi di un appoggio diretto degli americane all'esercito regolare ucraino è pura fantascienza: Kiev non è Saigon, ma l'ipotesi di nuove, sempre più pesanti, sanzioni, possono far male, a Mosca ma anche a noi cittadini dell'Unione europea, quasi quanto una guerra "armi in pugno". Perché i nuovi conflitti si combattono anche sul campo economico-finanziario ed energetico.

I miliziani filorussi annunciano una controffensiva, e le autorità ucraina confermano "un aumento dell'azione del nemico". Si combatte intorno a Lugansk, ma è la battaglia per il controllo di Donetsk la più cruenta: Kiev annuncia di aver ucciso almeno 250 ribelli nella zona di Olenivka, a 25 chilometri dalla roccaforte separatista, mentre l'agenzia russa Interfax rende noto che l'artiglieria ucraina ha bombardato questa notte la località mineraria di Trudosvska.

Di fronte a eventi così drammatici passano quasi in secondo piano le convulsioni politiche nella capitale ucraina, dove il presidente Petro Poroshenko, ha sciolto il Parlamento, dopo aver perso il sostegno della maggioranza, convocando elezioni anticipate il 26 ottobre. E forse sarà solo temporaneamente distensiva la stretta di mano di oggi a Minsk tra lo stesso Poroshenko e Vladimir Putin, avvenuta prima dell'inizio dei negoziati tra l'Unione euroasiatica, l'Ue e l'Ucraina.

Ma la guerra riguarda anche, se non soprattutto, il gas, dove il braccio di ferro tra la Naftogaz ucraina e la Gazprom russa mette a rischio la fornitura energetica verso l'Unione europea: dall'Ucraina passano i gasdotti dai quali transita una fondamentale quota dell'approvvigionamento del Vecchio Continente. La guerra calda ucraina rischia di diventare un inverno europeo molto freddo.

Guerra Civile in Ucraina © Infophoto

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