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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'INCHIESTA

"Ucraina, ecco le forniture italiane per la guerra di Putin"

Le nuove accuse alla Danieli e le smentite della società. Ma dietro lo scontro si nasconde la corsa al riarmo di Mosca. Cosa abbiamo scoperto

Un nuovo documento del Consiglio per la sicurezza economica dell'Ucraina accusa, ancora una volta, la società friulana Danieli spa di avere fornito alla Russia gli impianti siderurgici e la tecnologia necessari per sostenere la corsa al riarmo di Vladimir Putin. In altre parole, la vendita alle fonderie russe di macchinari all'avanguardia per la produzione di acciaio e leghe speciali avrebbe reso realizzabili, sempre secondo il governo ucraino, i programmi del Cremlino per l'aggiornamento dei mezzi di esercito, marina e aeronautica: dai carri armati schierati contro le truppe di Kiev alle corvette lanciamissili del Progetto 21631 che pattugliano il Mar Baltico, dai sommergibili a propulsione nucleare al nuovo caccia invisibile. Un piano che ha accompagnato Mosca per tutto l'ultimo decennio, fino all'aggressione del popolo ucraino. Il nostro viaggio, tra accordi per miliardi di euro e fotografie delle cerimonie di inaugurazione, cerca di capire chi ha ragione.

La grande azienda italiana, che fornisce impianti alla siderurgia di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, respinge le accuse e, norme alla mano, dimostra di avere sempre rispettato i vincoli imposti dalle sanzioni internazionali. Tanto che già nel 2018, con il ritiro degli Usa dal progetto nucleare iraniano e il ripristino dell'embargo, Danieli aveva dovuto rinunciare a commesse avviate con Teheran per un valore di un miliardo e mezzo di euro.

"Non produciamo armi"

Dalla sede tra i vigneti di Buttrio, in provincia di Udine, lo scorso primo novembre il vicepresidente della società, Alessandro Brussi, aveva risposto così: “Il nostro gruppo dallo scoppio della guerra in Ucraina ha sempre agito al cento per cento nel rispetto delle regole definite dalla comunità europea e recepite dall'Italia, che non impediscono di avere rapporti con clienti russi, ma solo con alcuni clienti soggetti a sanzioni e solo per determinati prodotti”. E già a giugno, quando le accuse arrivarono direttamente dal ministero della Difesa di Kiev, i vertici della società avevano dichiarato che “le attività del gruppo non contemplano in alcun modo la produzione diretta di materiale bellico e i contratti stipulati non prevedono mai il coinvolgimento nelle scelte di produzione dei clienti”.

Vladimir Putin in visita alla fabbrica di carri armati Uralvagonzavod (foto Ansa)

È proprio questo il punto contestato da Kiev: Danieli non risponde dell'utilizzo che le industrie siderurgiche russe hanno fatto della sua tecnologia. Partiamo da qui.

Fatturato record

Danieli ha chiuso l'esercizio 2021-2022 con un fatturato, definito al di sopra delle aspettative, di tre miliardi e mezzo. Prima della guerra, circa il 7 per cento derivava dagli impianti in Ucraina e il 6 per cento da quelli in Russia. Mentre oggi, secondo quanto ha dichiarato l'amministratore delegato al Corriere della Sera, l'attività in Russia si è ridotta a un decimo e quella in Ucraina è stata interrotta per mancanza di sicurezza.

Dobbiamo però fare un passo indietro di oltre quattro anni. Il 6 giugno 2018 Vedomosti, il secondo quotidiano economico russo, rivela l'esistenza di un rapporto che denuncia i punti deboli nell'attuazione del programma di riarmo statale, voluto da Putin per il decennio 2018-2027 (SAP-27). Il titolo dell'indagine presentata dal Centro analisi strategia e tecnologie denuncia la profonda crisi dell'industria russa: “Rischi nell'attuazione di SAP-27 dovuta alla mancanza di materiali strutturali moderni”.

 “Il rapporto – spiega l'articolo in cirillico di Vedomosti – evidenzia che alcuni rischi sono legati alle difficoltà nell'attrarre personale di qualità a causa della mancanza di investimenti in capitale umano, al management inefficace e alla crisi nell'educazione tecnologica... Gli esperti sottolineano anche il tradizionale rischio produttivo dovuto alla crisi dell'industria nazionale delle macchine utensili e al macchinario obsoleto”.

Antonello Colussi, presidente di Danieli in Russia, a sinistra, dopo l'accordo con Severstal

“Un serio problema per l'industria della Difesa – aggiunge l'articolo economico – è la situazione attorno all'ammiraglia della metallurgia speciale russa: l'impianto metallurgico di Volgograd Ottobre Rosso, i cui prodotti sono utilizzati dalla fabbrica Uralvagonzavod per la produzione del carro armato Armata e dalla United Aircraft Corporation per il caccia Su-57”. Il rapporto evidenzia come l'eventualità di nuove sanzioni più restrittive, rispetto a quelle applicate nel 2014 dopo l'annessione della Crimea da parte di Putin, potrebbero anche interrompere il “piano di difesa più importante”.

Il partner Severstal

Questa la situazione: senza aiuti dall'esterno, insomma, l'industria pesante russa non avrebbe potuto accontentare le ambizioni di Vladimir Putin. La fabbrica Corporazione Ottobre Rosso di Volgograd è tra quelle con cui – sia secondo il Consiglio per la sicurezza economica dell'Ucraina, sia secondo documenti pubblicati dall'azienda friulana – proprio nel 2018 Danieli ha stretto accordi economici. Tra gli altri clienti russi più importanti, ci sono le acciaierie Severstal: “Che forniscono acciaio prodotto con macchinari della Danieli alla Scientific and Production Corporation Uralvagonzavod – è scritto nel documento del Consiglio per la sicurezza economica – un famoso costruttore di veicoli militari da combattimento”. Altro cliente della società friulana, sempre secondo l'ultimo rapporto, la Magnitogorsk Metallurgical Plant: “Che fornisce prodotti per i sommergibili lanciamissili a propulsione nucleare”. Poi nell'elenco appare la Kamensk-Uralsky Metallurgical Works: “Che produce parti specifiche per gli aerei russi e la flotta navale a propulsione nucleare”. E, infine, la Viksun Metallurgical Plant, che ha prodotto le condotte per il gasdotto Nord Stream.

Il nuovo tank T14 Armata (foto Vitaly Kuzmin)

I rapporti tra Danieli e l'industria Ottobre Rosso, coinvolta secondo il Consiglio per la sicurezza economica di Kiev nelle forniture per lo sviluppo del carro armato T14 Armata e del supercaccia Su-57, sarebbero continuati anche dopo l'invasione dell'Ucraina. Un intervento del direttore della fabbrica, pubblicato l'11 aprile 2022 dal principale sito di Mosca per la compravendita di metalli, affronta le difficoltà di rifornimento provocate dalle sanzioni: “Avevamo dubbi sul continuare a lavorare con Danieli – dice il direttore -. Tuttavia, i nostri partner hanno deciso di proseguire nella collaborazione e abbiamo già ricevuto da loro un'offerta per l'acquisto di pezzi di ricambio”.

La verità in cirillico

Gran parte dei documenti sono scritti in cirillico. Come l'intervista pubblicata nel 2015 da un sito russo specializzato in argomenti militari, che dimostra i legami molto stretti tra le forze armate di Mosca e uno dei principali clienti di Danieli in Russia. Domanda: ci sono progetti promettenti per la partecipazione di Severstal nella costruzione di nuove navi per la Marina? Risponde Sergey Toropov, direttore generale della divisione acciaio: “La maggior parte dei nostri acciai speciali per la costruzione di navi vengono forniti a Sevmash – spiega il manager, indicando i cantieri sul Mar Bianco –. Severstal è il principale fornitore di questa gamma di prodotti, provvedendo a più della metà della domanda di questo tipo di metallo laminato. Acciai speciali per lo scafo sono usati per costruire sommergibili e navi da guerra, compresa la realizzazione dei sottomarini a propulsione nucleare del Progetto 955A (Borey-A) e del Progetto 885 (Ash)”.

Una corvetta lanciamissili del Progetto 21631 (foto Mil.ru)-2

“Siamo specializzati nella produzione di laminati per il complesso militare-industriale – aggiunge Sergey Toropov - e disponiamo dell'evoluzione tecnica necessaria per la modernizzazione delle forze armate del Paese. Per la costruzione sia di sottomarini sia di navi da guerra oggi sono necessari sei tipi di acciaio speciale, caratterizzati da resistenza al gelo e agli sforzi. Il piano statale per il potenziamento delle capacità di difesa della Russia, programmato fino al 2020, richiede il rinnovo della flotta subacquea e di superficie”.

La denuncia del Consiglio per la sicurezza economica dell'Ucraina

Anche gli operai di Severstal hanno stretti legami con le armate di Putin: “Molti giovani che lavoravano per noi prima di essere arruolati – rivela il direttore generale – ora sono in servizio nelle forze di difesa aerospaziale, nelle forze speciali e nel reggimento presidenziale. Ma siamo anche felici di assumere personale militare che è stato dimesso dalle forze armate”.

Il Consiglio per la sicurezza economica dell'Ucraina, che vigila sulle minacce interne ed esterne alla propria economia, chiede invece da mesi – per ora senza alcun risultato – che la società di Buttrio termini o almeno sospenda la sua attività in Russia. “Sebbene i suoi prodotti non appartengano formalmente al complesso militare-industriale – spiega il segretario del consiglio, Roman Vybranovskyi – esse sono inestricabilmente necessarie alle imprese metallurgiche che forniscono i loro prodotti all'industria militare. Quindi con gli impianti Danieli può essere prodotto l'acciaio usato per la blindatura dei carri armati, il guscio dei reattori nucleari sui sommergibili atomici ed elementi delle batterie di lanciamissili, impiegati dallo Stato aggressore per minare la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina”.

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