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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi

Gli attacchi russi continuano, è iniziata l'offensiva nel Donbass. Mariupol non è ancora caduta. Il giallo delle vittime sul Moskva. Effetto sanzioni, scontro tra Putin e Nabiullina. Il cibo come arma di guerra. Le notizie di oggi, martedì 19 aprile, sulla guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina: 5 cose da sapere oggi, martedì 19 aprile 2022. Gli attachi russi continuano, è iniziata l'offensiva nel Donbass. Mariupol non è ancora caduta. Il giallo delle vittime sul Moskva. Effetto sanzioni, scontro in Russia tra Putin e Nabiullina. Il cibo come arma di guerra.

1) Gli attacchi russi continuano, è iniziata l'offensiva nel Donbass

Gli attacchi missilistici delle forze militari russe contro città quali Kiev e Leopoli, non coinvolte al momento nella campagna militare terrestre, hanno come obiettivo quello di continuare a mantenere alta la pressione nei confronti tanto delle autorità politiche e militari ucraine quanto della popolazione civile. I russi continuano a bombardare intensamente Kharkiv, ricorrendo sia a raid aerei e missilistici sia al fuoco di artiglieria e dei sistemi lanciarazzi, con la città che è costantemente oggetto di attacchi da parte delle truppe di Mosca. I russi avrebbero attaccato la città di Kreminna, nell'Oblast di Lugansk, rivendicando la conquista del centro abitato. Non ci sono conferme da fonti indipendenti.  Nella notte tra domenica e lunedì, attorno alle tre, un boato devastante ha fatto tremare Kramatorsk, ne è seguita una grande esplosione che ha illuminato a giorno il cielo della città, nel cuore del Donbass governativo. Le forze ucraine hanno messo a segno una serie di successi con la liberazione di diversi insediamenti intorno alla città di Izium, nella regione di Kharkiv. La città è la sua periferia in direzione Slobozhanskyi sono il centro nevralgico di raggruppamento delle truppe russe, costituendo la più alta concentrazione di unità di Mosca: sarebbero presenti ben ventidue battaglioni.  In Ucraina nessuna parte di territorio può dirsi al sicuro. Ovunque ci siano infrastrutture militari o di interesse militare, i civili nei pressi sono in pericolo. La Russia colpisce ovunque per tenere in ansia gli ucraini e porre sotto pressione il governo. Colpisce la rete logistica, attacca pesantemente a Est, concentra le forze per tentare una tenaglia da nordest e da Sudest. E vuole schiacciare la resistenza di Mariupol, primo obiettivo strategico a portata.

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Un civile ucciso a Kharkiv, foto EPA/ROMAN PILIPEY

2) Mariupol non è ancora caduta

La città di Mariupol nel sud-est dell'Ucraina rimane contesa, secondo un alto funzionario della difesa degli Stati Uniti citato dalla Cnn, poiché le forze ucraine resistono contro "quasi una dozzina" di gruppi tattici di battaglione. "La nostra valutazione è che Mariupol è ancora contesa", ha detto il funzionario. Mariupol, una città che i bombardamenti russi hanno ridotto in macerie in molti punti, è diventata il fulcro della rinnovata offensiva russa incentrata sul sud e sull'est dell'Ucraina. La città si trova sulla costa del Mar d'Azov, una posizione strategicamente importante che consentirebbe alla Russia di creare un ponte terrestre dal Donbas alla Crimea se la città cadesse. I russi hanno impegnato circa una dozzina di gruppi di battaglioni tattici nel combattimento a Mariupol, ha detto il funzionario. Ogni battaglione tattico può avere fino a 1.000 truppe. "Se Mariupol dovesse cadere in mano ai russi, libererebbe un'altra quasi una dozzina di gruppi di battaglioni tattici da utilizzare altrove nell'est e nel sud", ha detto il funzionario. "Ma questo è un grande 'se', perché gli ucraini stanno ancora combattendo molto duramente per Mariupol". Le forze russe hanno ripetutamente colpito Mariupol dall'aria, usando sia bombe e missili, sia colpi di artiglieria da terra. Gli assediati di Mariupol – un misto di volontari del reggimento Azov e di marines ucraini – sono comunque agli ultimi giorni. Si moltiplicano i tentativi di trovare una soluzione negoziata e politica, perché quella militare è impossibile.

3) Il giallo delle vittime sul Moskva

Per il Cremlino, "non ci sono vittime": il telegiornale del Primo canale della tv di Stato russa smentisce le perdite umane nell'affondamento dell'incrociatore Moskva, la nave ammiraglia della flotta russa del Mar Nero. Inoltre "i motivi dell'emergenza devono ancora venire stabiliti". Non è dato sapere quanti marinai ci fossero a bordo dell'incrociatore, quando è stato colpito con i missili ucraini Neptun. L'agenzia russa Ria Novosti parla di 500 persone, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arstovich di 510, ma il sito del ministero della Difesa russo menzionava un equipaggio di 680 membri, in una pagina web eliminata dopo il disastro. La Stampa racconta oggi che alcuni giornalisti russi  "andati a caccia sui social hanno trovato i familiari dei marinai morti o dispersi. Dmitry Shkrebez, di Yalta, ha denunciato sul social russo VKontakte suo figlio Egor, cuoco di bordo, è stato dichiarato dal comando come «disperso»: «Disperso in mare aperto? Che bugia palese e cinica!», ha scritto il padre, chiedendo di diffondere la notizia prima che il suo post venisse censurato (come è poi successo). La madre di Egor, Irina, ha raccontato a The Insider di aver cercato il figlio nell'ospedale militare, «tra duecento ragazzi ustionati». I «dispersi» sono diverse decine, dice alla Bbc Yulia Zyvova, andata a Sebastopoli a cercare il suo 19enne figlio Andrey. Un'altra fonte del comando della flotta del Mar Nero ha rivelato a Meduza che il numero dei caduti sul Moskva è di 37 membri dell'equipaggio, più un centinaio di feriti.

4) Effetto sanzioni, scontro in Russia tra Putin e Nabiullina

Le sanzioni imposte dopo il conflitto in Ucraina "hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia russa". Lo afferma, in un discorso alla Duma, la governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina secondo cui "il periodo in cui l’economia possa vivere sulle scorte è limitato". La governatrice ha sottolineato come la banca centrale non "proverà ad abbassare l’inflazione a ogni costo poiché questa scelta limiterebbe l’adattamento dell’economia" alla nuova situazione caratterizzata dalle sanzioni. Un messaggio forte, quello di Nabiullina, governatrice stimata a livello internazionale: in altri termini la Russia dovrà affrontare "nel secondo trimestre e nell’inizio del terzo, cambiamenti strutturali della sua economia" a seguito delle sanzioni imposte dopo il conflitto in Ucraina, cambiando il suo "modello di business". Un intervento, quello di Nabiullina, non gradito al presidente Vladimir Putin che poco dopo ha minimizzato la sofferenza economica di Mosca: il "tentato blitzkrieg economico dell’Occidente contro la Russia è fallito, gli stessi iniziatori delle sanzioni sono stati danneggiati".

5) Il cibo come arma di guerra

"Non c’è dubbio che il cibo qui venga usato come arma di guerra, in molti modi diversi»": l'allarme del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu arriva da Leopoli, in Ucraina. La Cbs ha intervistato l direttore esecutivo David Beasley, che lancia un appello per permettere al "granaio del mondo" di continuare a svolgere il suo ruolo, ovvero nutrire "400 milioni di persone del pianeta. La metà del grano che noi compriamo arriva dall’Ucraina, e ci permette di nutrire 125 milioni di persone. E quindi è un problema molto grave se non riusciamo a riportare i contadini nei campi, non alcuni contadini, tutti. In modo che possano seminare, spargere i fertilizzanti e mietere. Ed è ugualmente importante riaprire i porti del Mar Nero". Intanto, denuncia Beasley, bisogna far arrivare il cibo agli ucraini: solo a Leopoli ci sono 200 mila persone che in questo momento sono sfamate dal Pam e da altre organizzazioni umanitarie. Molti ucraini non hanno accesso al cibo per via dei blocchi, come a Mariupol, spiega Beasley, dove "le forze russe assediano la città e non ci danno l’accesso di cui abbiamo bisogno". Bloccare l’agricoltura ucraina significa affamare una grande porzione del mondo già in gravi difficoltà.

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