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Giovedì, 28 Marzo 2024
50 giorni di invasione / Ucraina

Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi

Cosa cambia dopo l'affondamento dell'ammiraglia della flotta russa. Possibile incontro Putin-Zelensky. Biden pronto ad andare a Kiev. Sanzioni Ue solo sul petrolio (e nemmeno subito) e non sul gas. Gli aborti "negati" alle profughe ucraine stuprate dai soldati russi. Il punto sul conflitto e le notizie di oggi, venerdì 15 aprile 2022

Guerra in Ucraina: 5 cose da sapere oggi. Cosa cambia dopo l'affondamento dell'ammiraglia della flotta russa. Possibile incontro Putin-Zelensky. Biden pronto ad andare a Kiev. Sanzioni Ue solo sul petrolio (e nemmeno subito) e non sul gas. Gli aborti "negati" alle profughe ucraine stuprate dai soldati russi. Il punto sul conflitto e le notizie di oggi, venerdì 15 aprile 2022.

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

1) Cosa cambia dopo l'affondamento dell'ammiraglia di Putin

Cosa cambia davvero dopo l'affondamento dell'ammiraglia di Putin. L'Ucraina ha "colpito e affondato" al largo di Odessa l'incrociatore Moskva, uno dei simboli del potere militare sovietico prima e russo poi. Cosa significa a livello simbolico e cosa comporta in concreto per le sorti della guerra iniziata cinquanta giorni fa. "Solo la perdita di un sottomarino strategico o del Kutznetsov, l'unica portaerei russa, potrebbe infliggere un colpo peggiore alla morale dei russi ed alla reputazione della loro Marina", dice alla Cnn Carl Schuster, capitano della Us Navy a riposo. Leggi l'articolo.

2) Possibile incontro Putin-Zelensky

"Sarà Vladimir Putin a prendere la decisione finale sul possibile incontro in Turchia con Volodymyr Zelensky", ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, durante un’intervista a Ntv, aggiungendo che Ankara continua a lavorare intensamente per organizzare il vertice. "Il negoziato tra le delegazioni va avanti", ha detto il ministro aggiungendo che l’incontro verrà confermato solo dopo un "sì da parte di Putin". Ankara ha condannato le stragi di Bucha e Irpin, "da cui provengono immagini inumane".

3) Biden pronto ad andare a Kiev

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso la sua disponibilità a recarsi in Ucraina. "Sì", ha risposto Biden ai giornalisti quando gli è stato chiesto se fosse pronto per andare a Kiev. Alla domanda se invierà alti funzionari statunitensi in Ucraina, Biden ha affermato che la sua amministrazione "sta prendendo questa decisione ora". Il Dipartimento di Stato Usa punta a ripristinare la presenza diplomatica in Ucraina "non appena sarà sicuro e pratico avere diplomatici americani sul posto" ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price durante il briefing con la stampa, riporta la Cnn, senza però dare indicazioni sui tempi. "Valutiamo e rivalutiamo costantemente la situazione dal punto di vista della sicurezza", ha aggiunto. Quanto all'ipotesi che il segretario di Stato Antony Blinken possa recarsi in Ucraina, Price ha risposto che non ci sono viaggi da annunciare ora.

4) Sanzioni Ue solo sul petrolio (e nemmeno subito) e non sul gas russo

L'Ucraina critica i tentennamenti su misure decise e drastiche per quanto riguarda petrolio e gas, l'Europa prende tempo. La Commissione europea lavora a un nuovo pacchetto di sanzioni che terrebbe dentro solo il greggio acquistato da Mosca, che però non svelerà prima del ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi. Niente riunione dei commissari questa settimana per la Pasqua cattolica, niente riunione la prossima per la Pasqua ortodossa. Germania e Ungheria continuano ad acquistare petrolio e gas russi, contribuendo a ricavi utili a proseguire il finanziamento della campagna d'aggressione su suolo ucraino. "Non capiamo come si possano fare affari sul sangue, purtroppo alcuni Paesi lo stanno facendo, Paesi europei", dice Zelensky alla Bbc. Berlino e Budapest sarebbero le più contrarie alla proposta di embargo anche sul petrolio, non solo sul gas. L'economia tedesca dipendente dal greggio russo per circa il 35% dell'import nazionale. La Commissione europea studia interventi sul greggio parziali, che prevedano un'attuazione non immediata ma ritardata di almeno un mese dal giorno dell'adozione, e limitati alle tipologie di trasporto. In questo modo si potrebbe convincere Berlino, e magari anche Budapest. La Russia è il primo esportatore mondiale di gas e petrolio. 

5) Gli aborti "negati" alle profughe ucraine stuprate dai soldati russi

La Polonia è il Paese europeo che ha accolto il maggior numero di profughi ucraini. Da tempo le donne polacche, a causa delle micidiali restrizioni antiabortiste, sono costrette a fuggire all’estero o a ricorrere alle mammane. O, nella migliore delle ipotesi, alle ong che offrono tutto l’aiuto che possono. Ma, in queste drammatiche settimane, alle polacche si stanno aggiungendo le ucraine. Donne in fuga da un’invasione armata. Stuprate da soldati russi. Traumatizzate dalle bombe. E in condizioni complicate, a volte troppo complicate, per portare avanti una gravidanza. Le ucraine sono fuggite da un Paese, l’Ucraina, sotto alle bombe ma che prima dell’invasione russa consentiva di abortire fino alla dodicesima settimana. In Polonia, roccaforte dell’ultracattolicesimo, abortire è un'impresa: è illegale in caso di malformazioni del feto, mentre è legale ma nei fatti molto complesso in casi di gravidanze causate da stupro o incesto e pericolo di vita per la donna. Hillary Margolis, di Human Rights Watch, ha raccontato ai media polacchi che "le ucraine non sono abituate alle nostre restrizioni: c’è molta paura e ansia tra di loro". Novantanove ucraine "mi hanno già contattato dal 1 marzo chiedendo come abortire o come avere una pillola del giorno dopo" racconta un'attivista.

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