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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Verso la Nato / Ucraina

"L'Ucraina sarà presto membro della Nato"

A margine del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il numero uno della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito la posizione sull'ingresso di Kiev nell'Alleanza

Dopo le richieste insistenti di Kiev di entrare nell'Alleanza Atlantica, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg tende nuovamente una mano al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A margine del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il numero uno della Nato ha ribadito che la posizione dei paesi membri del patto atlantico su Kiev non è cambiata: l'Ucraina diventerà un Paese membro dell'Alleanza.

Dalle parole di Stoltenberg si è sollevato un appello corale, rilanciato in primis dal presidente polacco Andrzej Duda e dal suo omologo lituano, Gitanas Nauseda, al fine di velocizzare il processo burocratico per garantire l'ingresso dell'Ucraina nell'alleanza transatlantica.

Non è la prima volta che Stoltenberg si lascia andare a un simile commento, ma è opportuno notare come il segretario della Nato abbia espresso la necessità di dare più armi armi all'Ucraina in un momento che ha definito un punto di svolta nell'aggressione della Russia. Quest'ultimo tema sarà al centro del summit della Nato nella base aerea di Ramstein il prossimo 20 gennaio. "Il focus a Ramstein sarà non cosa gli Usa forniranno ma se la Germania rinuncerà alla sua opposizione di mandare i suoi carri armati Leopard o almeno darà il via libera per il loro trasferimento da parte dei Paesi alleati", ha affermato Stoltenberg, in quello che è un riferimento - non troppo celato - alle reticenze di Berlino di fornire nuovi armamenti a Kiev per rispondere all'offensiva russa. 

 Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ripetuto ancora una volta che la Nato, a suo avviso, deve fare di tutto affinchè la Russia "non vinca la guerra" in Ucraina. A suo avviso, ora "si sta verificando il momento chiave del conflitto" e, presumibilmente, "le prospettive di una soluzione pacifica dipendono dalle forniture militari della Nato". Una vittoria di Mosca sarebbe "negativa per tutti noi in Europa e Nord America, in tutta la Nato, perché invierebbe un messaggio ai leader autoritari - non solo Putin ma anche alla Cina - che con l'uso della forza militare brutale possono raggiungere i loro obiettivi".

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