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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Missili a lungo raggio all'Ucraina: la svolta di Biden

Secondo indiscrezioni riportate dai media Usa, è pronto un pacchetto di più di 2 miliardi di dollari di aiuti militari per Kiev: dovrebbe includere per la prima volta razzi a lungo raggio, oltre ad altre munizioni e armi. No ai caccia F-16 (per ora)

Gli Usa stanno approntando un pacchetto di più di 2 miliardi di dollari di aiuti militari per l'Ucraina che dovrebbero includere per la prima volta razzi a lungo raggio, oltre ad altre munizioni e armi: lo riportano alcuni media statunitensi, che citano la Reuters. L'annuncio degli aiuti dovrebbe avvenire già in settimana. Al momento non ci sono conferme. Il pacchetto includerebbe anche attrezzature di supporto per i sistemi di difesa aerea Patriot, munizioni a guida di precisione e armi anticarro Javelin.

Gli Stati Uniti non daranno i caccia F-16 a Zelensky

Gli Stati Uniti non forniranno invece i caccia F-16 che l'Ucraina ha richiesto. Lo ha confermato il presidente Joe Biden rispondendo in modo netto "no" a una domanda in merito, posta dai giornalisti alla Casa Bianca. Il commento di Biden arriva all'indomani della presi di posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha escluso l'invio di aerei da combattimento a Kiev.  Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che "nulla è escluso" quando si tratta di fornire sostegno a Kiev.

Le autorità ucraine hanno affermato di avere bisogno dei jet per prendere il controllo dello spazio aereo. Gli F-16 Fighting Falcons sono ampiamente considerati uno dei jet da combattimento più affidabili al mondo e sono utilizzati anche da altri paesi, come il Belgio e il Pakistan. Sarebbero un aggiornamento significativo rispetto ai jet da combattimento dell'era sovietica attualmente utilizzati dall'Ucraina, realizzati prima che il paese dichiarasse l'indipendenza dall'Urss più di 30 anni fa.

Dopo la decisione di inviare carri armati a Kiev, la nuova linea rossa delle armi all'Ucraina è rappresentata dagli aerei da combattimento richiesti a gran voce dal presidente Volodymyr Zelensky e dai suoi più stretti collaboratori. Al momento, però, il fronte occidentale si presenta spaccato. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito che Washington non invierà i caccia F-16 all'Ucraina, mentre l'Europa appare divisa, con Germania e Ungheria che hanno opposto un netto rifiuto e la Francia che registra la lieve apertura del capo dello Stato, Emmanuel Macron: "Nulla è escluso in linea di principio". Dibattito non ancora aperto in Italia, dove è in preparazione il sesto pacchetto di aiuti all'Ucraina, che include sistemi di difesa aerea. Nei giorni scorsi, il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa e già capo di Stato maggiore dell`Aeronautica militare, ha d'altra parte sottolineato come i moderni caccia F-16 non sarebbero necessari dal momento che Kiev dispone già di Mig-29 equipaggiati con alcune capacità che prima non avevano, come quella per la soppressione delle difese antiaeree nemiche.

Dopo i carri armati ora l'Ucraina chiede aerei da combattimento

Kiev chiede i jet

Il vice ministro degli Esteri ucraino, Andrii Melnyk, ha chiesto agli alleati la creazione di una "coalizione di jet da combattimento" che fornisca all'Ucraina anche Eurofighter, Tornado, Rafale francesi e Gripen svedesi. Gli F-16 Fighting Falcons, inoltre, sono ampiamente considerati uno dei jet da combattimento più affidabili al mondo e sono utilizzati anche da paesi come il Belgio e il Pakistan. Sarebbero un aggiornamento significativo rispetto ai jet da combattimento dell'era sovietica attualmente utilizzati dall'Ucraina, realizzati prima che il paese dichiarasse l'indipendenza dall'Urss più di 30 anni fa.

Chi invece sarebbe favorevole all'invio di ogni genere di armi a Kiev, compresi gli F-16, è la Polonia. Secondo Andriy Yermak, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, Kiev avrebbe già ricevuto "segnali positivi" in tal senso da Varsavia. Ma ieri il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha spiegato che ogni decisione in proposito sarà presa in coordinamento con la Nato. La Polonia non è attualmente coinvolta nei negoziati sul trasferimento di aerei da combattimento F-16 in Ucraina, ha dichiarato ieri il viceministro della Difesa Wojciech Skurkiewicz.

Possibilista sull'invio di aerei militari appare l'Olanda, così come non è escluso che possa procedere in tal senso anche il Regno Unito. Già da mesi, il governo di Londra ha aperto all'eventualità di far arrivare a Kiev i velivoli richiesti per il controllo dello spazio aereo. Gli aiuti su cui starebbe ragionando Londra sarebbero però indiretti. Il Regno Unito, in particolare, potrebbe inviare jet ai Paesi alleati dell'Europa dell'Est per permettere loro di "girare" alcuni dei propri caccia a Kiev.

"Ciò che oggi è impossibile è assolutamente possibile domani", ha detto il ministro della Difesa dell'Ucraina, Oleksii Reznikov, commentando le frenate occidentali sulla fornitura dei caccia F-16.

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