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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'annuncio

''In Ucraina è partita la controffensiva'': ecco cosa sta succedendo sul campo

Lo hanno annunciato fonti molto vicine al presidente Zelensky all'ABC e al Washington Post. I russi smentiscono, ma arretrano sulla difensiva. Intanto cresce l'allarme per la centrale di Zaporizhzhia

Dopo averla evocata per giorni e mesi, e dopo le forniture di armi e logistica occidentale, sembra finalmente partita la tanto attesa confroffensiva annunciata dal governo di Kiev. L'obiettivo è quello di riconquistare tutti i territori sottratti dai russi e, da Nord a Sud, le truppe starebbero avanzando. Lo scrive il Washington Post citando quattro fonti militari ucraine secondo cui le truppe di Kiev hanno intensificato i loro attacchi in prima linea nel sud-est del Paese. Due funzionari ucraini, tra cui una fonte vicina al presidente Volodymyr Zelensky, hanno confermato ad Abc News che è in corso una fase attiva della controffensiva ucraina. Informazioni che i russi smentiscono ufficialmente. Ma vediamo punto per punto, da Nord a Sud, cosa sta succedendo sul campo. 

Bakhmut: nella città simbolo gli ucraini stanno avanzando 

Bakhmut è ormai da mesi, uno dei punti chiave del conflitto. La città è stata negli ultimi mesi teatro di violenti combattimenti paragonabili, per molti analisti, a quelli della guerra di trincea della prima guerra mondiale. Il centro è uno dei pochi luoghi in cui i soldati russi hanno mantenuto l'offensiva ed è caduta dopo mesi di scontri sanguinosi lo scorso maggio. Ora gli ucraini sembrano essere passati definitivamente al contrattacco dopo essere avanzati negli scorsi giorni nella periferia della città. 

Perché a Bakhmut potrebbero perdere sia Zelensky, sia Putin

Le forze di difesa ucraine sarebbero avanzate di più di un chilometro e mezzo a Nord e Sud dell'area urbana, dove i russi ''stanno resistendo ferocemente con l'artiglieria'': lo ha dichiarato, citato da Ukrinform, Serhiy Cherevaty, portavoce del gruppo orientale delle forze armate dell'Ucraina.

''La direzione Bakhmut rimane attiva in termini di azioni di contrattacco delle nostre truppe, in alcune direzioni sui fianchi sud e nord, le nostre forze di difesa sono avanzate fino a 1.600 metri, il nemico sta resistendo ferocemente usando l'artiglieria e ha colpito 342 volte le nostre posizioni con vari tipi di sistemi di artiglieria. Ci sono stati 6 raid aerei, 10 scontri a fuoco, durante i quali abbiamo ucciso 120 occupanti e ne abbiamo feriti altri 184 e fatto un prigioniero. Sono stati distrutti anche 5 carri armati, un corazzato da trasporto truppe, un veicolo d'assalto anfibio, un'auto blindata, un cannone D-30, una stazione di guerra elettronica, 2 UAV Orlan 10, una stazione di ricognizione in fibra ottica e 9 magazzini da campo con munizioni'', ha aggiunto Cherevaty

La collocazione geografica di Bakhmut

Zaporizhzhia: la battaglia infuria nella regione meridionale 

E violenti combattimenti sono in atto anche nella regione di Zaporizhzhia, dove è situata l'omonima centrale nucleare. A confermarlo, questa volta, sono le stesse autorità russe, che precisano però di aver respinto tutti gli assalti portati avanti dagli ucraini: ''Oggi nell'area di Zaporizhzhia c'e' stato un tentativo di sfondare le nostre difese'', ha dichiarato il ministro della Difesa Sergei Shoigu. ''Il nemico e' stato fermato e si e' ritirato dopo pesanti perdite'', ha precisato Shoigu, aggiungendo che le forze ucraine hanno utilizzato 150 veicoli corazzati nella loro offensiva. E non è il primo attacco: già' questa settimana, la Russia ha affermato di aver respinto diversi assalti delle forze ucraine nell'area.

La localizzazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Diversa la versione ucraina. Sulla linea ''di Zaporizhzhia, nell'area di Orichova, il nemico è attivamente sulla difensiva''. Lo scrive su Telegram la viceministra alla Difesa ucraina, Hanna Malyar, sottolineando che sono in corso combattimenti anche nel sud dell'Ucraina, dove ''le battaglie continuano per Velika Novosilka, in direzione di Novopalivsk'' nell'oblast di Donetsk.

Ucraina, dopo la diga distrutta l'Aiea lancia allarme per Zaporizhzhia

Cresce intanto il livello di monitoraggio per l'omonima centrale nucleare della zona: ''È essenziale mantenere l'integrità del bacino di raffreddamento della centrale e del canale di scarico della centrale nucleare di Zaporizhzhia. È fondamentale che l'impianto disponga di acqua sufficiente per fornire il raffreddamento essenziale al sito nei mesi a venire'', ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica Rafael Mariano Grossi dopo l'esplosione della diga di Kakhovka che rifornisce di acqua la centrale. Ma Kiev lancia l'allarme: secondo le autorità ucraine non ci sarebbe acqua sufficiente per raffreddare la centrale di Zaporizhzhia. 

Kherson: com'è la situazione dopo il crollo della diga 

E la situazione rimane drammatica a sud, nell'area di Kherson, dopo il crollo della diga  di Nova Khakovka.sul fiume Dnipro. Secondo quanto riporta il Guardian i russi starebbero frenando l'evacuazione dei civili. Le truppe russe controllano l'area della diga e, in particolare, il villaggio di Oleshky è quello che ha riportato i danni maggiori nell'area sottola giurisdizione di Mosca. L'accusa nei confronti del Cremlino è quella di bloccare i volontari e tutti quelli che vorrebbero dare una mano per le operazioni di salvataggio: la percentuale di civili evacuati dalle autorità sarebbe, al momento, esigua. Una scelta che potrebbe essere originata da motivazioni tattico-militari, ma che mette in pericolo tutte le persone residenti nell'area. 

I soccorritori evacuano un'anziana nei pressi di Kherson (Foto: Evgeniy Maloletka / AP)

E l'allerta potrebbe essere presto anche alimentare. L'Ucraina rischia di perdere milioni di tonnellate di raccolti a causa delle inondazioni provocate dalla distruzione della diga di Nova Kakhovka nella regione di Kherson. E' l'allarme lanciato dal ministero dell'Agricoltura di Kiev, che sottolinea in una nota che ''senza una fonte di approvvigionamento idrico, è impossibile coltivare ortaggi'' mentre ''cereali e semi oleosi saranno coltivati utilizzando un modello estensivo con basse rese''. La distruzione della diga ha provocato inondazioni dei campi ma rischia anche di trasformare almeno 500 mila ettari di terreni senza irrigazione in ''deserti''. Una dinamica che potrebbe avere ripercussioni ovunque, potenzialmente anche da noi. 

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