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Giovedì, 28 Marzo 2024
45 giorni di guerra / Ucraina

Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi

La resa dei conti nel Donbass. La tregua "impossibile" per Pasqua. Il giallo del "furto radioattivo" a Chernobyl. Mosca ha davvero rinunciato a Kiev? Migliaia di bambini ucraini trasferiti a forza in Russia. Il punto sul conflitto a inizio giornata e inizio settimana

Guerra in Ucraina: 5 cose da sapere oggi. La resa dei conti nel Donbass. La tregua "impossibile" per Pasqua. Il giallo del "furto radioattivo" a Chernobyl. Mosca ha davvero rinunciato a Kiev? Migliaia di bambini ucraini trasferiti a forza in Russia. Il punto sul conflitto a inizio giornata e inizio settimana: non c'è alcuna soluzione militare in vista.

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

1) La resa dei conti nel Donbass

Nel Donbass, dove tutto è iniziato otto anni fa, ci sarà la prima resa dei conti tra russi e ucraini, la nuova spallata è attesa a giorni ed è stata anticipata da una serie di manovre sul campo. Nell'Est dell'Ucraina, quasi al confine russo, l'esercito della Federazione ha fatto muovere verso il Sud un convoglio lungo una decina di chilometri e con un centinaio di mezzi, tra cui veicoli corazzati e artiglieria, nella zona di Velykyi Burluk, ad Est di Kharkiv la seconda città più grande dell'Ucraina: è la conferma che la Russia si vuole concentrare sul Donbass. La Russia mantiene alta la pressione militare su Kharkiv, dove proseguono i bombardamenti da parte delle forze di terra e dell'aviazione di Mosca. Un attacco missilistico ha colpito anche la città di Dnipro, prendendo di mira in particolar modo l'aeroporto della città. Mosca sta accordando in questo momento la massima priorità alla condotta delle operazioni militari nella regione del Donbass, al fine di conquistare l'intero territorio comprendente gli Oblast di Donetsk e Lugansk. È ragionevole ipotizzare, dunque, che tale convoglio sia diretto verso una delle principali direttrici del conflitto, quella che si sviluppa a sud della città di Izium e che mira alla conquista di Slovyansk, città chiave.

2) La tregua "impossibile" per Pasqua

Papa Francesco e il patriarca russo ortodosso Kirill mai così distanti. Anche ieri, come ogni domenica, è andato in scena uno “scontro” a distanza. Con il pontefice che, in piazza San Pietro, chiedeva una "tregua pasquale" in Ucraina "per raggiungere la pace attraverso autentici negoziati" e il patriarca che, nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, invitava i fedeli a "unirsi" attorno al Cremlino per combattere i "nemici esterni e interni" della Russia. Bergoglio ha ribadito il suo appello affinché tacciano le armi nella Settimana Santa. "Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere", ha ammonito durante l’Angelus. "Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente". Officiando la Messa della Domenica delle Palme, la sua prima celebrazione tra i fedeli in Piazza San Pietro dall’inizio della pandemia, aveva espresso dolore per "Cristo ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte di mariti e figli, nei profughi che fuggono dalle bombe con i bimbi in braccio, negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i fratelli". Kirill, il patriarca,  ha invitato i russi "a unirsi, anche attorno al potere. È così, ha detto durante la divina liturgia, che emergerà la vera solidarietà nel nostro popolo, la capacità di respingere i nemici esterni e interni e di costruire una vita con più bene, verità e amore".

3) La Russia ha davvero rinunciato a Kiev?

"Il fatto che il nemico si sia ritirato da Kiev non significa che abbia rinunciato al desiderio di prendere la capitale. Pertanto, un prossimo tentativo degli orchi di 'prendere Kiev in 2 giorni' non può essere escluso. E la capitale deve continuare a essere pronta alla difesa". Lo dichiara su Telegram il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko, che oggi insieme al fratello Wladimir ha rilasciato un'intervista al canale americano Abc. "Ci aspettiamo che le forze russe tornino a Kiev e prendano di mira la capitale dell'Ucraina. All'inizio i loro piani non hanno funzionato perché i nostri militari hanno fatto una grande difesa e una grande battaglia, ma il fatto di averli spinti lontano da Kiev non significa che la guerra è finita", ha detto Wladimir nel collegamento, aggiungendo che i russi "hanno solo cambiato strategia e sono estremamente attivi nell'Est e nel Sud del Paese".

4) Migliaia di bambini ucraini trasferiti a forza in Russia

Domenica la commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino Lyudmila Denisova ha comunicato che 176 minori sono stati uccisi e 324 feriti, in 44 giorni di guerra. Ma stanno diventando anche un'arma: almeno 1.937 ragazzini ospitati negli orfanotrofi ucraini sono stati portati in Russia dall'inizio della guerra, e alla Duma circola la proposta di approvare un regolamento di adozione semplificato per i piccoli ucraini. Secondo Denisova, sono già state avviate 289 pratiche di adozioni: "Sono i nostri figli. Restituiteceli", ha detto alla tv ucraina. Maryna Lypovizkaya, della Ong Magnolia, che si occupa di bambini scomparsi, ha raccontato alla Cnn che dall'inizio della guerra sono almeno due mila i minori che mancano all'appello: alcuni probabilmente sono rimasti uccisi nei bombardamenti, altri si sono persi nell'esodo verso Ovest, ma altri probabilmente sono finiti dall'altra parte.

5) Il giallo del "furto radioattivo" a Chernobyl

I soldati russi hanno rubato 133 sostanze altamente radioattive dai laboratori di ricerca della centrale di Chernobyl. L'agenzia statale ucraina per la gestione della zona di esclusione, come riferisce la Bbc, denuncia che i soldati russi sono entrati in aree riservate dell'impianto e hanno sottratto sostanze potenzialmente letali: "Anche una piccola quantità è mortale se gestita in modo non professionale", rende noto l'agenzia, evidenziando che "al momento non è nota la posizione delle sostanze rubate". La Bbc precisa che non è possibile verificare la denuncia in maniera indipendente. Il nuovo allarme arriva a poche ore dalle parole di Petro Kotin, capo dell'operatore nucleare statale ucraino Energoatom, dopo un sopralluogo a Chernobyl in una delle aree occupate, la zona della cosiddetta Foresta Rossa - e poi abbandonate dai russi intorno alla centrale nucleare teatro dell'incidente del 1986: I soldati della Russia che hanno scavato trincee a Chernobyl "devono aspettarsi malattie provocate dalle radiazioni in vari gradi di gravità". La centrale nucleare in territorio ucraino era stata occupata dai soldati russi nel primo giorno dell'invasione, il 24 febbraio scorso. Vi sono rimasti per oltre un mese, fino al ritiro avvenuto il 31 marzo scorso. 

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