rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Il punto / Ucraina

Guerra in Ucraina, giorno 99: cinque cose da sapere oggi 2 giugno

Gli Usa forniranno all'Ucraina sistemi missilistici per colpire 'obiettivi strategici'. Ira di Mosca mentre slittano ancora le sanzioni europee contro la Russia dopo l'opposizione dell'Ungheria a includere il patriarca ortodosso Kirill nella lista dei destinatari delle sanzioni.

Gli Stati Uniti forniranno all'Ucraina sistemi missilistici 'più avanzati' per colpire 'obiettivi strategici', ha annunciato il presidente Biden. Si tratta dei missili Himars, con una gittata di 80 chilometri, il doppio degli Howitzers che gli Usa hanno fornito finora. A questi si aggiungeranno sistemi missilistici britannici M270 a lungo raggio.

60 chilometri-2
Cosa potranno colpire gli ucraini

Ira di Mosca: 'Washington getta altra benzina sul fuoco'. Intanto sul fronte del Donbass le forze russe hanno conquistato più di due terzi della città chiave Severdonetsk come spiegato dal governatore regionale di Luhansk.

donbass-8

Tornano invece gli allarmi aerei in Ucraina occidentale: un missile russo è caduto vicino a Leopoli ferendo 5 persone, mentre Kiev dice di aver colpito due imbarcazioni russe nel mar Nero.

Il presidente ucraino Zelensky accusa Mosca di aver portato in Russia centinaia di migliaia di bambini "per far dimenticare loro l'Ucraina". Secondo l'ultimo bilancio a causa della guerra 243 minori sono stati uccisi 446 feriti e 139 sono dispersi.

Crisi tangibile invece quella alimentare: a causa della guerra in Ucraina quaranta milioni di persone sarebbero a rischio emergenza alimentare. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken spiegando come tra le 20 e 25 milioni di tonnellate di grado che si trovano nei silos vicino ai porti di Odessa sarebbero bloccati da blocco russo. "Le Nazioni Unite - ha aggiunto il capo della diplomazia americana - stanno lavorando per trovare una soluzione che metta fine al blocco. Allo stesso tempo, noi stiamo cercando in ogni modo di portare fuori dall'Ucraina grano, segale e avena". 

Slittano ancora, intanto, le sanzioni europee contro la Russia dopo l'opposizione dell'Ungheria a includere il patriarca ortodosso Kirill nella lista dei destinatari delle sanzioni. Slitta quindi il sigillo al sesto pacchetto di varato dal vertice Ue. Con tutti gli occhi puntati sul prezzo del petrolio dopo i rialzi della benzina c'è attesa per il vertice dell'Opec, il cartello dei paesi produttori di petrolio. L'Arabia Saudita sarebbe infatti pronta ad aumentare la propria produzione di petrolio se quella della Russia dovesse diminuire a causa delle sanzioni. Lo riferisce il Financial Times secondo cui ci sarebbero state discussioni su un aumento immediato della produzione: se l'Arabia Saudita, il principale produttore dell'Opec, ha precedentemente respinto le richieste di Washington, ora Riad avrebbe accettato di cambiare posizione e aumentare la produzione per raffreddare i prezzi del petrolio e riavvicinarsi con l'amministrazione Biden.

Intanto una maggioranza schiacciante di danesi, circa il 67%, ha votato sì all'integrazione alla politica di difesa europea, secondo lo spoglio del 97% dei voti. 'Stasera la Danimarca ha inviato un segnale importante. Ai nostri alleati in Europa e nella Nato e a Putin. Dimostriamo che quando Putin invade un Paese libero e minaccia la stabilità in Europa, noi ci riuniamo', ha dichiarato la premier Mette Frederiksen. Sia la Danimarca che l'Europa trarranno beneficio da questa decisione", ha twittato von der Leyen con l'hashtag "Più forti insieme".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Guerra in Ucraina, giorno 99: cinque cose da sapere oggi 2 giugno

Today è in caricamento