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Venerdì, 29 Marzo 2024
UGANDA / Uganda

Uganda, hacker all'opera: messaggi pro-gay sul sito internet del primo ministro

Nel Paese l'omosessualità è ancora considerata un reato. L'azione è stata condotta dagli attivisti del gruppo The Elite Society and The Anonymous

“Dobbiamo mettere fine alla chiusura mentale di questo Paese e ricominciare da capo, iniziando con le scuse formali a tutti gli omosessuali che vivono in Uganda oggi”. Probabilmente in molti avranno fatto un balzo sulla sedia leggendo questo messaggio sul sito internet ufficiale del primo ministro Amama Mbabazi. La dichiarazione si è rivelata essere falsa. Un hacker ha infatti manomesso la pagina del premier riuscendo così a pubblicare un messaggio pro-gay, immediatamente smentito dal governo di Kampala. 

Secondo quanto rivela la Bbc, l'attacco informatico sarebbe stato condotto dal gruppo The Elite Society and The Anonymous, per mano dell'hacker @DramaSett3r, che sarebbe anche ruscito a manomettere il sito internet del ministro della Giustizia. 

In Uganda l'omosessualità è considerata un reato, e gay e lesbiche sono spesso emarginati dalla società e vittime di violenze fisiche e psicologiche. Solo all'inizio di quest'anno è stato presentato in parlamento un nuovo progetto di legge, che prevede un'insprimento della pena da 14 anni di carcere all'ergastolo per coloro che commettono “atti omosessuali”. Inoltre coloro che hanno un rapporto con un minorenne o con un disabile, o che sono malati di Aids, rischiano di essere condannati alla pena di morte con l'accusa di “omosessualità aggravata”. 

Un testo di legge precedente prevedeva la pena di morte per lesbiche e gay "recidivi", ma era stato lasciato cadere dopo le prosteste giunte dai paesi stranieri, che erano arrivati a minacciare di sospendere gli aiuti all'Uganda. 

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