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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Usa 2016, scontro totale tra Clinton e Trump: il dibattito è quasi una rissa

Il terzo dibattito a Las Vegas, quello considerato meno importante (perché la maggior parte degli elettori ha già deciso come votare) è sembrato quello in cui Clinton e Trump hanno tolto definitivamente il piede dal freno: attacchi frontali all'avversario come raramente si era visto in passato nella corsa alla Casa Bianca

Più che un dibattito, verrebbe da definirlo una rissa: il terzo dibattito, quello considerato meno importante (perché la maggior parte degli elettori ha già deciso come votare) è sembrato quello in cui Clinton e Trump hanno tolto definitivamente il piede dal freno: attacchi frontali all'avversario come raramente si era visto in passato nella corsa alla Casa Bianca.

INIZIO SOFT - Il terzo e ultimo dibattito prima delle elezioni di novembre si è aperto in modo pacato, con entrambi i candidati che per la prima parte della sfida sono riusciti a spiegare i loro punti senza essere interrotti dal rivale. Hillary Clinton vestita di bianco e molto convinta come sempre. Donald Trump meno combattivo del solito, ma pacato e istituzionale, ha portato avanti bene i primi temi messi sul tavolo: dalla Corte suprema, alle armi, fino all'aborto, in cui il miliardario ha tenuto alta la bandiera conservatrice e Hillary ha cercato di parare i colpi. Poi la situazione si è fatta più tesa tra la candidata democratica e quello repubblicano. Trump è crollato nella seconda parte dello scontro, cedendo alle provocazioni dell'ex segretario di Stato. Così non è riuscito a portare a casa la vittoria nel terzo e ultimo dibattito presidenziale, quello più importante in vista delle elezioni dell'8 novembre.

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"NON ACCETTO" - Poi a spezzare in modo definitivo l'equilibrio è stato proprio il miliardario, che ha detto di non volersi impegnare a accettare il risultato delle elezioni: "Ci penserò quando sarà il momento", ha detto a Chris Wallace di Fox News, moderatore dei novanta minuti dalla University of Nevada di Las Vegas. "Sta denigrando la nostra democrazia, le sta dando un colpo. Sono scioccata", ha subito risposto Clinton. In realtà i due avevano già iniziato a spingere sull'acceleratore parlando di Russia.

"PUPAZZO" - "Sei un pupazzo nelle mani di Putin" gli ha detto lei. "Tu sei un pupazzo", ha risposto lui sostenendo che Hillary e il presidente Barack Obama non amano il leader del Cremlino perché "più volte è stato più furbo di loro". Mosca è stato un passaggio importante nello scontro. Trump come sempre ha detto di voler collaborare con la Russia per combattere l'Isis, sottolineando di "non conoscere Putin" e di non avere alcun rapporto con lui. Clinton ha usato il tema Putin per portare il discorso sul problema degli attacchi hacker, orchestrati direttamente dal Cremlino. "Hai invitato gli hacker russi a spiarci", ha detto Hillary.

Clinton © Infophoto

I TEMI - Il moderatore ha permesso ai due politici di tornare per l'ultima volta sui temi fondamentali sui quali si giocheranno le elezioni del prossimo 8 novembre. La Corte suprema, le decisioni importanti da prendere in Medio Oriente e il problema dell'immigrazione. E ancora le questioni di politica ed economia interna. Clinton sia all'inizio che alla fine del dibattito ha ripetuto di essere il presidente di tutti "il presidente dei cittadini americani che si batte contro le aziende e gli interessi particolari e in favore delle famiglie e dell'educazione per tutti". Una frase con la quale è tornata a mandare un messaggio all'elettorato di Bernie Sanders.

TRUMP - Il tycoon repubblicano ha voluto far presa sui suoi temi più forti, quelli di sempre: "Voglio rendere l'America grande ancora, puntando sui veterani, contro l'immigrazione illegale, dalla parte dei nostri poliziotti", ha detto il miliardario. Un'America che per Trump continua ad essere in difficoltà e che lo sarà ancora di più se vincerà Clinton, perché la sua presidenza significano altri "quattro anni di Barack Obama alla Casa Bianca". proprio sulla politica estera e il Medio Oriente Trump ha preso di mira Clinton: "Aleppo si trova in una situazione disperata ed è colpa di Clinton", ha detto. Lei ha evitato di rispondere sostenendo che è fondamentale una no-fly zone per "alleviare i dolori dei civili e velocizzare la fine del conflitto". Poi sull'Iraq non ha avuto alcun dubbio: "Non manderà l'esercito ad invadere" il paese e ha concluso: "Mentre stavo lavorando al raid che ha portato a Bin Laden, Trump era il presentatore di Celebrity Apprentice", ha detto. Trump ha ancora una volta parlato di elezioni manipolate dai media, che sono quasi tutti "dalla parte di Clinton". E proprio questo stessi media sostengono che Trump si sia scavato la tomba da solo e che con lo scivolone sulla non accettazione del risultato e con l'uscita "Clinton è una donna cattiva", abbia quasi del tutto cancellato le chance di una rimonta. Hillary infatti continua a guidare i sondaggi sia a livello nazionale che negli Stati chiave per avere i 270 voti necessari per entrare nella Casa Bianca.

Donald Trump © Infophoto

CLINTON - L'ex first lady non è riuscita a dare una spiegazione diretta agli attacchi di Trump sul denaro ricevuto dalla sua fondazione (che Trump ha definito "una società criminale") da paesi come l'Arabia saudita. Si è difesa dicendo che "sono stati investiti al 90% per aiutare le persone in difficoltà". E anche sulla questione delle 33.000 mail del periodo in cui era segretario di Stato sparite, non è riuscita ad essere incisiva. Anche Trump però quando è stato attaccato nel vivo non è riuscito a districarsi in modo intelligente. Parlando delle accuse di violenze e molestie sulle donne il candidato repubblicano, lasciato senza fiato, ha tagliato il discorso attaccando Clinton per le mail. Tuttavia, nonostante avesse anticipato di volerlo fare, non ha mai citato la questione delle accuse di stupro nei confronti di Bill Clinton, come aveva invece fatto altre volte.

ECONOMIA - Il duello tv si è concluso sull'economia interna e sul debito degli Stati Uniti. "Il suo piano fiscale è un disastro. Raddoppierà le tasse, anche se lo maschera con la promessa di università gratuite", ha detto Trump. Clinton ha risposto: "Non alzerò le tasse a chi guadagna meno di 200 mila dollari, né aumenterò il debito di un solo centesimo. [...]. Con Obama l`America si è infatti incamminata sulla via diametralmente opposta: l`eliminazione del debito".

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