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Giovedì, 28 Marzo 2024
La condanna per un delitto efferato / Spagna

Condannato a 15 anni l'uomo che ha mangiato la madre dopo averla strangolata

Il “cannibale di Ventas" Alberto SG avrebbe strangolato la donna al termine di un banale litigio. Ha scelto il cannibalismo per nasconderne i resti

Ha ucciso sua mamma strangolandola, poi l’ha fatta a pezzi con una sega e due coltelli e si è cibato del suo corpo per circa 15 giorni. Non è un nuovo episodio di Hannibal Lecter, ma di certo lo ricorda molto. È accaduto in Spagna. Il ‘cannibale di Ventas’, così è stato ribattezzato dai media Albert SG, è stato condannato a 15 anni e cinque mesi di prigione. Una sentenza destinata a far discutere, come d’altra parte hanno fatto molto scalpore l’arresto e le fasi successive dell’indagine che hanno fatto emergere particolari raccapriccianti.

Secondo la ricostruzione operata dagli investigatori il fatto sarebbe accaduto all’inizio del 2019, in una data compresa tra il 21 gennaio e il 21 febbraio 2019. Non è stato neanche possibile stabilire con esattezza la data precisa della morte della povera donna i cui resti sono stati, in parte, anche conservati in frigorifero e in parte invece mangiati nel tempo. È in quel periodo che Albert litiga con la mamma di 69 anni con la quale condivideva un appartamento nel quartiere spagnolo di Las Ventas. Probabilmente non è stata la prima lite, forse neanche quella più accesa.

Il delitto 

Sta di fatto che qualcosa è scattato nell’uomo che ha strangolato sua mamma e poi ha trascinato il corpo nella sua stanza. Lì, con una sega e due coltelli da cucina lo ha tagliato in più parti con l’intenzione di farlo sparire, non si sa come. Probabilmente non aveva alcun piano e ha agito d’istinto. Di certo quello che è accaduto dopo è stato difficile anche raccontarlo. È emerso dai verbali della polizia e dai fascicoli di indagine. I media locali riportano che un agente di polizia, ascoltato durante il processo, ha detto che quando è entrato nell'appartamento l'imputato ha affermato di aver mangiato dei pezzi crudi del corpo della mamma, di averne cucinati altri e di averne anche lanciati al suo cane.

La polizia è arrivata a lui in seguito alla denuncia di scomparsa presentata dall’amico della 69enne. Non ne aveva più notizie da giorni e, preoccupato, si è presentato alla polizia. La prima cosa che hanno fatto gli agenti è stata quella di andare presso l’abitazione dove la donna viveva con il figlio che, a quanto riporta la polizia, aveva problemi di droga. Una volta entrati nell’appartamento, la macabra scoperta. I resti del corpo della donna erano conservati in parte ancora in frigo chiusi in contenitori di plastica. Altri pezzi erano stati riposti nei sacchetti della spazzatura e buttati via nel tempo. Albert ha subìto un processo, a nulla sono valsi i tentativi dell’avvocato di invocare l’infermità mentale anche se solo temporanea. Il Tribunale di Madrid lo ha condannato per "omicidio con la circostanza aggravata di un legame di parentela”. I giudici hanno stabilito che l'uomo "era in possesso delle sue facoltà mentali al momento dei fatti".

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