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Martedì, 23 Aprile 2024
La vicenda / Stati Uniti d'America

La figlia che accusa il padre morto: "Ha ucciso decine di donne, le gettava in un pozzo"

"È stato un criminale e un assassino per tutta la vita": il racconto di Lucy Studey ha dato il via alle indagini nello Iowa. I corpi sarebbero stati seppelliti nel terreno di proprietà della famiglia. Per ora però non c'è nessuna prova

La polizia dello Iowa, negli Stati Uniti, sta indagando sul caso di un presunto serial killer morto nel 2013 che avrebbe ucciso decine di donne nel corso di tre decenni. Ad accusare Donald Dean Studey è la figlia Lucy che ha raccontato di essere stata costretta insieme ai suoi fratelli ad aiutare il padre a spostare i corpi. Per ora, beninteso, si tratta di accuse tutte da dimostrare. Sui luoghi indicati da Lucy Studey è stata fatta una prima ispezione con l'unità cinofila, ma gli scavi per verificare o meno la presenza dei corpi non sono ancora partiti. I cani avrebbero fiutato qualcosa, lo sceriffo della contea è possibilista, però mancano le evidenze. 

"Mio padre è stato un criminale e un assassino per tutta la vita", ha detto Lucy Studey a Newsweek. Secondo la donna il padre avrebbe ucciso "cinque o sei" donne all'anno per diversi decenni seppellendo i corpi - o almeno la maggior parte dei corpi - in un pozzo abbandonato nella sua proprietà, un terreno di cinque acri nelle campagne di Thurman, minuscolo comune dello Iowa che secondo Wikipedia conta appena 167 abitanti. Le presunte vittime di Donald Studey sarebbero perlopiù giovani prostitute di età compresa tra i 20 e i 30 anni che esercitavano nella vicina Omaha, città del Nebraska di quasi mezzo milione di abitanti a una quarantina di minuti dalla proprietà degli Studey.

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Il racconto della figlia

In tutto l'uomo avrebbe ucciso tra le 50 e le 70 donne. I cadaveri sarebbero stati ammucchiati all'interno del pozzo o seppelliti nel terreno circostante. Per trasportare i corpi, ha raccontato Lucy, usava una carriola nei mesi più caldi e uno slittino in inverno. I figli dell'uomo avrebbero assistito a scene raccapriccianti. "Ci diceva semplicemente che dovevamo andare al pozzo e sapevo già cosa significava", ha detto la donna. "Ogni volta che andavo lì o sulla collina, non pensavo che sarei tornata indietro. Ero convinta che mi avrebbe ucciso perché non sarei stata capace di tenere la bocca chiusa".

L'uomo aveva piccoli precedenti

Studey ha descritto il padre come un uomo che aveva frequenti scatti d'ira e problemi di alcolismo. Avrebbe ucciso le sue vittime in vari modi: accoltellandole con un pugnale o a colpi da arma da fuoco, ma il suo metodo preferito era colpirle con dei calci in testa fino a provocarne la morte. Molti degli omicidi si sarebbero consumati all'interno di una roulotte in cui la famiglia viveva.

Secondo Newsweek non è chiaro se i fratelli di Lucy abbiano confermato o meno la versione della donna. Uno di loro è morto suicida a 39 anni come le due mogli dell'uomo. Per ora si tratta di accuse, che per quanto circostanziate non sono supportate da elementi fattuali. Le indagini del resto sono alle battute iniziali. Il pozzo in cui sarebbero seppellite le vittime è profondo 27 metri ed è stato successivamente riempito, motivo per cui le operazioni procedono a rilento. Donald Dean Studey è morto nel 2013 a 75 anni. Secondo quanto riferiscono i media americani aveva avuto piccoli precedenti con la giustizia, tra cui un piccolo furto e un arresto per guida in stato di ebbrezza: nulla di eclatante però. La figlia dell'uomo sostiene anche di aver raccontato questa storia a insegnanti, preti e poliziotti, ma "nessuno aveva voluto ascoltarla". Ora un'indagine farà luce sul caso.

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