Usa, quando le armi diventano un simbolo a stelle e strisce
La strage del Colorado ha riportato in primo primo piano il dibattito sul secondo emendamento. Ogni anno 100mila persone muoiono uccise da colpi di arma da fuoco
La tragedia del Colorado ha riportato in primo piano un dibattito che ormai negli Stati Uniti viene aperto con cadenza regolare, e con cadenza regolare viene chiuso: quello sull'accesso alle armi. La strage del cinema di Aurora, provocata da un ragazzo che ha sparato all'impazzata contro le persone presenti in sala, uccidendone 12, è solo l'ultimo episodio di una lunga lista.
La strage di Columbine (nella foto) - 15 anni fa, a soli 30 chilometri da quella multisala, si consumò una delle stragi più gravi che abbiano mai colpito gli Stati Uniti. Due adolescenti entrarono nel liceo di Columbine, uccidendo 12 studenti e un'insegnante. L'episodio ha poi ispirato un film (Elephant) e un documentario di Michael Moore, intitolato proprio Bowling a Columbine.
Nonostante lo shock che la strage provocò sulla popolazione americana, la normativa che regola l'accesso alle armi da fuoco non venne modificata, ma al contrario si pensò ad aumentare le misure di sicurezza all'interno delle scuole americane.
100mila morti ogni anno - “Nessun altro paese sviluppato al mondo ha neanche lontanamente lo stesso problema che abbiamo noi”, ha detto alla Cnn il sindaco di New York Michael Bloomberg. Si calcola che nel paese ci siano al momento 270 milioni di armi da fuoco, dato che fa balzare gli Stati Uniti in cima alla lista dei paesi con il maggior numero di armi pro capite. Secondo i dati della Brandy Campaign, sono 100mila le persone che ogni anno vengono uccise da un'arma da fuoco. Di queste vittime, 20mila sono bambini e adolescenti.
Il mito delle armi – Il diritto a possedere armi è garantito dal secondo emendamento, e per molti si tratta di un segno distintivo dei cittadini americani. Anche se il mito della frontiera è passato da un paio di secoli e non ci sono più indiani contro i quali sparare, non solo in circa la metà degli stati è possibile portare le armi nei luoghi pubblici, ma è anche permesso rivolgerle contro coloro che violano la proprietà privata.
“E' innegabile. Le armi sono il centro della storia americana, delle sue leggende e dei suoi orrori”, ha commentato Clayton Cramer, autore di un libro intitolato: America Armata: la straordinaria storia di come e perchè le armi sono diventate americane come la torta di mele.
Il silenzio di Obama e Romney – All'indomani della strage di Aurora sia Barack Obama che il candidato repubblicano Mitt Romney hanno condannato l'accaduto, ma nessuno dei due ha proposto di cambiare in un senso più restrittivo la norma che regola l'acquisto delle armi da fuoco.
“E' bello dire parole di conforto, ma forse è il caso che le due persone che vogliono diventare presidente degli Stati Uniti ci dicano cosa hanno intenzione di fare a riguardo, perchè ovviamente si tratta un problema che riguarda tutto il paese”, ha commentato il sindaco di New York.
La mancanza di una reazione è stata fortemente criticata anche in un editoriale del Washington Post. “Con Katrina si aprì un dibattito sulla nostra preparazione di fronte agli uragani, con gli attacchi dell'11 settembre partì un'indagine sulle misure anti-terroristiche”, ma sembra che la strage di Aurora sia destinata a non scuscitare alcun ripensamento.
La lobby delle armi - A difendere il diritto di ogni cittadino a possedere un'arma da fuoco ci pensa la National Rifle Association (Nra). Si tratta di una vera e propria lobby che, secondo la Cnn, sarebbe riuscita a far eleggere alcuni dei suoi sostenitori al Congresso. “Quando vi dicono che un divieto del governo su certe armi da fuoco vi renderà in qualche modo più sicuri, non credetegli, nemmeno per un secondo” avverte Wayne LaPierre, direttore della Nra. “Si tratta di una bugia, come quelle che vi hanno rifilato prima. Le loro leggi non funzionano”.
Su questo tema la popolazione statunitense è spaccata. Come mostra un sondaggio portato avanti dalla Cnn e dal Gallup, circa la metà dei cittadini americani sostiene l'attuale legge sulle armi, mentre dall'altra parte ci sono coloro che vorrebbero una norma più restrittiva. Quelli contrari a qualsiasi tipo di controllo rimangono però una piccola minoranza.