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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso / Stati Uniti d'America

Costretti a bruciare il gas perché ora i prezzi sono troppo bassi

Succede in Texas. E la colpa è anche del caldo insolito in Europa

Da quando è scoppiata la crisi del gas in Europa, gli Stati Uniti hanno più che raddoppiato le loro forniture di metano liquefatto, il gnl, al Vecchio Continente. Ma adesso che i Paesi Ue hanno riempito le riserve per l'inverno, la domanda di approvvigionamenti immediati si è ridotta, mandando in tilt il già folle (di questi tempi) mercato del gas. E così succede che in Texas, per la precisione nel Bacino del Permiano, uno dei più grandi giacimenti di idrocarburi del mondo, il prezzo del metano sia sceso al di sotto dello zero. Detto in altri termini, i produttori sono costretti a pagare per scaricarlo, bruciando quello in eccesso. Il che rischia di produrre danni ambientali, e non solo economici.

Come scrive il Financial Times, il prezzo spot del gas all'hub di Waha (la borsa locale del metano) è sceso a meno di 2,25 dollari per milione di unità termiche britanniche (Btu nell'acronimo inglese) il 25 ottobre. Per fare un parallelo, il principale hub europeo, l'ormai noto Ttf, nello stesso giorno faceva registrare un prezzo di 28 dollari per milione di Btu. In positivo, chiaramente. Questa differenza di prezzo tra il mercato statunitense e quello europeo è stata anche più ampia nei mesi passati, e ha consentito a chi produce e a chi commercializza il gnl made in Usa di realizzare profitti miliardari. 

Merito anche della sete di gas dell'Europa, che è stata soddisfatta in buona parte dall'aumento dell'import di gnl dagli Stati Uniti. Questo ha spinto le imprese energetiche Usa ad aumentare la produzione. Ma adesso che le richieste Ue sull'immediato sono calate (anche per via dell'insolito caldo stagionale), una serie di nodi sono venuti al pettine: da un lato c'è stato l'incendio che ha messo fuori uso il maxi terminal di Freeport, da cui partiva buona parte dei carichi di gnl verso il resto del mondo,. Dall'altro, lo stop programmato per manutenzione dei gasdotti Gulf Coast Express ed El Paso Natural Gas.

E così, non potendolo caricare più di tanto sulle navi, e non avendo lo sbocco via tubo, i produttori del Texas si sono ritrovati a doversi sbarazzare del gas in eccesso. Secondo gli ambientalisti, il rischio concreto è che sempre più metano verrà bruciato nei pozzi nei prossimi giorni, rilasciando anidride carbonica direttamente nell'atmosfera. "Sprecare queste risorse energetiche è particolarmente irritante in questo momento poiché gli Stati Uniti stanno giustamente cercando di fare tutto il possibile per aiutare i nostri alleati europei ad abbandonare il gas naturale russo, data la crisi in corso in Ucraina", dice Jon Goldstein, direttore presso l'Environmental defense fund.

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