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Mercoledì, 24 Aprile 2024
la proposta / Taiwan

Gli Usa vogliono sanzionare la Cina per proteggere Taiwan

Gli Stati Uniti non sono gli unici a valutare l'ingresso di sanzioni alla Cina per dissuaderla dall'invasione dell'ex isola di Formosa. La stessa Taipei è impegnata a spingere Bruxelles a valutare misure analoghe

La Cina potrebbe pagare un alto prezzo per le incursioni attorno all'isola di Taiwan in risposta alla visita della speaker della Camere Usa Nancy Pelosi dello scorso agosto. Alla Casa Bianca sono in corso consultazioni per una attuazione di ritorsioni preventive contro Pechino per scongiurare un'invasione cinese dell'isola.

Stando a quanto riportato dalla Reuters che cita fonti anonime, Washington sta lavorando a un pacchetto di misure sanzionatorie per colpire il gigante asiatico e dissuaderlo così da un'invasione di Taiwan. Il provvedimento, che Washington vorrebbe portare avanti, solleva diversi interrogativi sull'efficacia e anche sull'applicabilità delle sanzioni alla seconda potenza economica e commerciale del mondo: la Cina, infatti, svolge un ruolo cruciale per la catena di approvvigionamento globale. La Reuters non è in grado di fornire dettagli su quali sanzioni specifiche siano allo studio alla Casa Bianca, tuttavia alcuni analisti ritengono che l'esercito cinese possa finire nel mirino delle misure punitive. 

Gli Stati Uniti non sono gli unici a valutare l'ingresso di sanzioni alla Cina per dissuaderla dall'invasione dell'ex isola di Formosa. La stessa Taipei è impegnata a spingere Bruxelles a valutare misure analoghe. Al momento, però, l'Unione Europea sembra muoversi con prudenza a causa della costanti pressioni di Pechino esercitata anche sul direttore dell’European Union Intelligence and Situation Centre, Jose Casimiro Morgado, che secondo Politico avrebbe cancellato la sua visita a Taiwan programmata a ottobre. 

Nell'insieme degli appuntamenti finalizzati a mettere nell'angolo la Cina, spicca un'iniziativa dell'ambasciatrice de facto di Taiwan a Washington. Hsiao Bi-khim ha incontrato ieri decine di deputati internazionali favorevoli all'imposizione di sanzioni alla Cina in risposta alle pressioni militari subite dall'isola. I parlamentari, membri dell'Alleanza inter-parlamentare sulla Cina (Ipac) impegnata a contrastare le violazioni dei diritti umani in Cina, dovrebbero sottoscrivere un impegno formale, al fine di sollecitare i rispettivi governi ad attuare una "deterrenza più forte contro le azioni coercitive militari o di altra natura" praticate dalla Cina ai danni di Taiwan.

All'incontro organizzato a Twin Oaks - la residenza di Washington che sino al 1979 ha ospitato gli ambasciatori di Taiwan negli Usa - hanno partecipato circa 60 parlamentari da diversi Paesi di Europa, Asia e Africa. Consapevoli della pressione economica e diplomatica esercitata da Pechino, i membri dell'Ipac si sono impegnati anche per sollecitare i deputati dei rispettivi paese a prendere posizione contro i tentativi della Cina di ostacolare lo sviluppo delle relazioni con Taiwan, e per una intensificazione della diplomazia parlamentare con l'isola.

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