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Giovedì, 18 Aprile 2024
Diritti negati / Stati Uniti d'America

Abolito il diritto all'aborto: cosa succede dopo la sentenza della Corte Suprema

I giudici hanno annullato la sentenza Roe vs Wade, con la quale nel 1973 era stata legalizzata l'interruzione volontaria di gravidanza. Ogni Stato potrà agire secondo proprie leggi. Il presidente Biden: "Tragico errore frutto di ideologia estrema"

Il diritto all'aborto non è più garantito dalla Costituzione negli Stati Uniti. La decisione, che riporta il Paese indietro di 50 anni, è della Corte Suprema. I giudici hanno annullato la sentenza Roe vs Wade, con la quale nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia: potranno, se vogliono, vietare l'interruzione di gravidanza. Netto il commento del presidente Biden: "Un giorno triste per l'America". 

La sentenza che cancella il diritto all'aborto

"La Costituzione non garantisce il diritto all'aborto", si legge nella sentenza appoggiata dalla maggioranza conservatrice della Corte. Si ribadisce che "l'autorità di regolare l'interruzione volontaria di gravidanza torna al popolo e ai rappresentanti eletti" .

La decisione è stata presa nel caso "Dobbs vs Jackson Women's Health Organization", in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l'interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l'unica clinica rimasta nello Stato a offrire l'aborto. "L'aborto presenta una profonda questione morale. La Costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno stato di regolare o proibire l'aborto", scrivono i giudici. 

 "La Roe è stata sbagliata in modo eclatante sin dall'inizio" scrive nell'opinione della maggioranza il giudice Samuel Alito riferendosi alla sentenza del 1973. "La sua argomentazione era eccezionalmente debole, ed ha avuto dannose conseguenze - si legge - e piuttosto che portare ad una accordo nazionale sulla questione dell'aborto, ha infiammato il dibattito ed aumentato le divisioni". 

L'orientamento anti abortista della Corte era nell'aria. Una bozza trapelata nelle scorse settimane (redatta dal giudice Samuel Alito, risalente a febbraio e confermata poi come autentica dalla Corte, ndr) aveva indicato che la maggioranza dei "saggi" era favorevole a ribaltare lo stato delle cose.

La cancellazione del diritto all'aborto arriva da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari. "Tristemente", molte donne "hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo", dicono i giudici liberali Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer che hanno votato contro l'abolizione del diritto di aborto. (Foto in basso Ansa Epa)

usa proteste contro sentenza che cancella aborto foto Ansa EPA MICHAEL REYNOLD-2

Lo scontro tra aboristi e movimenti pro life

Già prima della diffusione della decisione ufficiale centinaia di persone, in maggioranza donne, si sono riunite per protestare di fronte all'edificio che ospita il massimo organismo giuridico americano. Le principali organizzazioni pro choice hanno diffuso un comunicato in cui rivendicano l'impegno "a proteggere ed espandere l'accesso all'aborto e alla libertà riproduttiva attraverso un attivismo pacifico e non violento",

Esultano movimento pro life e conservatori americani "Per quasi 50 anni la Corte Suprema ha imposto una politica di aborto estrema e non popolare, oggi la possibilità di determinare se e quando limitare l'aborto è tornato al popolo americano" ha detto Jeanne Mancini, presidente di March for Life. "Deve essere notato che questo giorno storico per la democrazia non sarebbe stato possibile senza la leadership e l'impegno per la vita del presidente Donald Trump, grazie Mr President", ha dichiarato Brooke Rollins presidente dell'America First Policy Institute, ricordando che questo risultato non sarebbe stato possibile se Trump non avesse nominato ben 3 giudici conservatori della Corte Suprema durante il suo mandato. 

Abolito il diritto all'aborto, cosa succede adesso

Adesso quindi ogni Stato può decidere per sè sull'aborto. Per 13 Stati - Arkansas, Idaho, Mississippi, Missouri, North Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, South Dakota, Tennessee, Texas, Utah and Wyoming - le leggi prevedono che il divieto entri in vigore praticamente in modo immediato. C'è un altro gruppo di Stati - Georgia, Idaho, Iowa, Michigan, South Carolina, Texas, West Virginia, Alabama e Ohio - che anche hanno leggi per mettere al bando l'aborto, ma non entrerebbero in vigore subito. Infine Stati come Arkansas, Mississippi e Oklahoma hanno dei divieti precedenti alla sentenza della Roe, che non vengono applicati da 50 anni. 

Gli esperti comunque prevedono settimane e mesi di nuove manovre legali per ammortizzare nel sistema americano il terremoto provocato dalla decisione di oggi della Corte. Secondo una stima del Guttmacher Institute circa 33 milioni di donne in età fertile si troveranno a vivere in stati che hanno già leggi o prevedono di avere leggi che vietano e restringono nettamente il diritto all'aborto.

Il Missouri ha già preso posizione. "Questo è un giorno monumentale per la sacralità della vita", ha scritto su Twitter l'attorney generale del Missouri, Eric Schmitt, annunciando che "a seguito della decisione della Corte Suprema di annullare Roe vs Wade, il Missouri è il primo a mettere fine all'aborto". "Oggi è un giorno storico, ma noi ricordiamo i 60 milioni di vite innocenti perse - ha aggiunto Schmitt che ha postato la foto mentre firma la misura - c'è stato molto lavoro dietro le quinte per raggiungere questa incredibile vittoria".

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Biden: "Tragico errore frutto di ideologia estrema"

Dopo la decisione della Corte, il presidente Usa Biden ha parlato di "tragico errore, la realizzazione di un'ideologia estrema".  Biden ha attaccato il suo predecessore senza mezzi termini: "Tre giudici nominati da un solo presidente, Donald Trump, sono al cuore della decisione di oggi che rovesciare la bilancia della giustizia ed eliminare un diritto fondamentale per le donne di questo Paese. Questa decisione è il culmine di uno sforzo deliberato di decenni per rovesciare l'equilibrio della nostra legge". 

Trump: "Una decisione di Dio". 

Esulta l'ex presidente Trump: "Una decisione di Dio",la sua dichiarazione rilasciata a Fox News. Per Trump "la decisione vuol dire seguire la Costituzione e restituire i diritti. Funzionerà per tutti".

Obama: "Ora aborto legato a capricci politici"

"Oggi la Corte suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ha relegato la decisione più intensamente personale che qualcuno possa prendere ai capricci di politici e ideologi, attaccando le libertà essenziali di milioni di persone". Commenta l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama in un tweet.

Di una  decisione "crudele" e "scandalosa" parla la speaker della Camera negli Usa, la democratica Nancy Pelosi.

Cancellato il diritto all'aborto: le reazioni in Italia

"I diritti delle donne non sono per sempre. Oggi è una brutta giornata". Così su Twitter Lia Quartapelle, responsabile Esteri del Pd.

"I diritti che sembrano acquisiti possono essere sottratti alle persone da un momento all’altro", commenta in una nota Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e promotrice della campagna Libera di Abortire. "Per questo anche in Italia è così importante continuare a difendere il diritto all’aborto. Nel nostro Paese - spiega - la legge 194 tutela l’autodeterminazione delle donne che, però, viene continuamente erosa dalle percentuali altissime di obiettori di coscienza e da numerose Giunte regionali, come quelle di Marche e Abruzzo, che sfruttano le zone grigie della legge per impedire nei fatti l’accesso all’aborto".

"Con la sentenza della Corte Suprema che cancella il diritto all’aborto, gli Stati Uniti compiono un salto indietro di 50 anni. Si tratta, purtroppo, dell’ultima manifestazione di un’inquietante tendenza oscurantista presente non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in tutto il mondo e che in Italia conosciamo molto bene. Un attacco alla libertà, come l’ha definito Barack Obama, ma anche un attacco alle donne e al diritto all’autodeterminazione”. Così in una nota le parlamentari e i parlamentari del MoVimento 5 stelle del gruppo Pari Opportunità.

Toni diametralmente opposti quelli di Pro Vita & Famiglia Onlus. Per il portavoce Jacopo Coghe "ora gli altri stati occidentali, in primis l’Italia, prendano esempio: la Corte Suprema ha rovesciato una giurisprudenza decennale dimostrandoci che nessuna sentenza o legge, per quanto durature, sono intoccabili, come invece molti vogliono farci credere in merito alla legge 194/78 sull’aborto". 

La sentenza della Corte Suprema è rilanciata dal senatore della Lega, Simone Pillon: "Ora portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino, che deve poter vedere questo bel cielo azzurro! Lavoreremo per questo, senza metterci contro nessuno ma restando dalla parte delle mamme, dei papà e dei loro bambini".

Articolo aggiornato il 24 giugno 2022 alle ore 19,18// Inserita dichiarazione presidente Biden

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