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Martedì, 23 Aprile 2024
il pressing / Ucraina

Perché gli Usa spingono Zelensky ad aprire un negoziato con Putin

La Casa Bianca suggerisce al leader ucraino di prendere in considerazione una posizione negoziale “realistica”. Intanto a Kherson, la città liberata, emergono prove di crimini di guerra

Pragmatismo e realismo. Sono queste, in sintesi, le richieste che Washington avrebbe mosso al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo un'indiscrezione del quotidiano statunitense Wall Street Journal, che cita alcune fonti governative, il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha suggerito al leader ucraino di prendere in considerazione una posizione negoziale “realistica”, nella possibilità di avviare colloqui con la Russia.

Il pressing di Wasghinton

L'amministrazione americana è infatti convinta che in questo modo Zelensky potrebbe aver maggior peso e fare più leva sulla controparte russa. Il quotidiano statunitense riporta che Sullivan avrebbe raccomandato a Zelensky di iniziare a pensare a "richieste realistiche e priorità per le trattative, inclusa una rivalutazione" dell'obiettivo di riguadagnare la Crimea, annessa alla Russia nel 2014.

Non si tratta di pressioni di Washington su Kiev, mette tuttavia in chiaro il consigliere alla sicurezza della Casa Bianca. Sarebbero suggerimenti dati al leader ucraino per intraprendere un percorso diplomatico e porre fine alla guerra. Altre voci, però si sono espresse diversamente. Sempre il Wall Street Journal riporta che l'opzione della diplomazia si stia facendo strada soprattutto in vista della stagione invernale, con la crescente preoccupazione per l'aumento dei prezzi energetici e alimentari. È l'ennesimo pressing degli Stati Uniti su Kiev per l'apertura di un negoziato con Putin, dopo quello del capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley. 

Euforico per la liberazione di Kherson, il governo ucraino ora vuole dettare la linea, forte delle vittorie sul campo. Il braccio destro di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ritiene che politicamente e psicologicamente la Russia non sia ancora matura per veri negoziati e per il ritiro delle truppe. Ma lascia aperta la porta al dialogo: "Accadrà, ma subito dopo la liberazione di Donetsk e Lugansk", sostiene il consigliere del presidente ucraino, per il quale comunque nella stessa Russia sarebbe cresciuta l'opinione di mettere fine alla guerra.

Nuovi crimini di guerra scoperti a Kherson

I festeggiamenti dei giorni scorsi a Kherson hanno lasciato spazio all'orrore: dalla città liberata dai russi emergono nuove prove di crimini di guerra. 

Zelensky nel suo discorso serale ha raccontato che gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi nella città di Kherson, dove sono stati trovati corpi di civili e militari. "La situazione nella regione di Kherson è ancora molto pericolosa. Prima di tutto, le mine. Sfortunatamente, uno dei nostri genieri è morto. Altri 4 sono rimasti feriti mentre sminavano". Il presidente ucraino ha aggiunto che nella regione di Kherson continua la detenzione di soldati e mercenari russi che sono stati abbandonati in questo territorio.

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