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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute / Stati Uniti d'America

"Non chiamatelo più vaiolo delle scimmie"

La città di New York ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di agire presto, per evitare il rischio di razzismo e discriminazione che porterebbe chi si ammala a isolarsi invece di cercare le cure necessarie. Nessun allarmismo in Italia

La città di New York ha chiesto all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di cambiare nome al vaiolo delle scimmie, per evitare il rischio di razzismo e discriminazione che porterebbe chi si ammala a isolarsi invece di cercare le cure necessarie. "Siamo sempre più preoccupati per gli effetti potenzialmente devastanti e stigmatizzanti che i messaggi sul virus del vaiolo delle scimmie possono avere su una comunità già vulnerabile", scrive il commissario alla salute di New York City, Ashwin Vasan, in una lettera al direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Quest'ultimo aveva anche accennato a un possibile cambio di nome già a metà giugno.

Secondo il commissario alla Salute della metropoli americana, questa "terminologia" è "radicata in una storia razzista e dolorosa per la comunità afroamericana". Nella lettera, Vasan ha ricordato anche gli effetti negativi delle false informazioni che si diffusero quando comparve il virus dell'Aids e gli episodi di razzismo ai danni della comunità asiatica quando l'allora presidente americano Donald Trump bollò il Covid-19 come il "virus cinese". "Continuare a usare il termine 'vaiolo delle scimmie' per descrivere l'attuale epidemia può riaccendere questi sentimenti razzisti, specialmente contro i neri e altre persone di colore, così come contro i membri delle comunità Lgbtqia+", ha scritto. New York è la città più colpita degli Stati Uniti dal virus finora, con 1.092 casi dall'inizio dell'epidemia.

Intanto nessun allarmismo in Italia per il diffondersi del cosiddetto vaiolo delle scimmie, ma avere senso di responsabilità nel caso di comparsa di febbre e vescicole e, soprattutto all'estero, indossare le mascherine in luoghi affollati dove non è garantito il distanziamento. Questi i consigli degli esperti. E' una malattia che non desta particolari preoccupazioni dal punto di vista delle manifestazioni cliniche, è gestibile tranquillamente a livello ambulatoriale e, laddove dovesse presentarsi con delle sintomatologie particolari, ci sono a disposizione due antivirali a livello europeo che sarebbero recuperabili qualora ci dovesse essere la necessità. La situazione ovviamente va valutata con attenzione perché una malattia più la si lascia libera di circolare e maggiore più essere la possibilità che possa adattarsi sempre meglio all'ospite e creare delle piccole diversità genomiche.

Duecento casi di vaiolo delle scimmie sono stati riscontrati nella sola Milano: è questa la cifra comunicata dal consigliere comunale del Pd Michele Albiani, che ha anche annunciato di voler chiedere che il Comune si impegni in una campagna informativa di prevenzione, per invitare i cittadini a fare test gratuiti di screening in strutture predisposte in città. In base a queste cifre Milano risulta la città italiana con il più alto numero di infezioni, che nella quasi totalità dei casi riguardano gli uomini.

Sintomi vaiolo delle scimmie

Da maggio 2022 si registra un numero elevato di casi di vaiolo delle scimmie in Europa e in altre regioni del mondo. La malattia si trasmette tramite contatti stretti. Le persone con sintomi devono consultare un medico. La malattia viene trasmessa principalmente da persona a persona mediante un contatto stretto con una persona infetta attraverso:

  • la cute e le mucose (p. es. occhi, naso, bocca, organi genitali);
  • vescicole e lesioni cutanee (secreto o sangue infetto);
  • secrezioni delle vie respiratorie o grandi goccioline respiratorie;
  • oggetti contaminati di recente (trasmissione indiretta: p. es. lenzuola, asciugamani, indumenti, articoli per l’igiene, maniglie delle porte).

La malattia può presentare i sintomi seguenti:

  • eruzione cutanea acuta o singole lesioni (vescicole, poi pustole e infine croste);
  • linfonodi ingrossati;
  • infiammazioni nella zona genitale o anale;
  • febbre (>38,5° C);
  • brividi;
  • mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari;
  • spossatezza.

I sintomi si manifestano in modo variabile da persona a persona. Nell’attuale focolaio in alcuni casi si manifestano solo sintomi singoli o lievi. Spesso l’eruzione cutanea è lieve, con solo poche vescicole o pustole. In alcuni casi l’eruzione cutanea è circoscritta ai genitali. In alcuni soggetti non si manifesta nessuna eruzione cutanea. Non è ancora chiaro con che frequenza si verificano infezioni asintomatiche.

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