Preoccupa la variante indiana: duemila morti in 24 ore, due terzi dei pazienti ha meno di 45 anni
L'India ha sfiorato oggi i 315 mila nuovi casi di contagi da Covid-19 in 24 ore, una cifra che finora non era mai stata toccata da nessun Paese al mondo
L'India ha registrato 314.835 nuovi casi di coronavirus, record giornaliero mondiale, e 2.104 decessi, totalizzando 15.930.965 contagi e 184.657 vittime. Lo riferisce il bollettino odierno del ministero della Sanità che prevede come il picco dei contagi debba ancora essere raggiunto e i casi attivi sono oltre due milioni.
La variante indiana
La maggior parte delle nuove infezioni riguarda lo Stato del Maharashtra dove è stata individuata la cosiddetta variante indiana, identificata come B.1.617, che presenta due mutazioni (E484Q e L425R). Scoperta per la prima volta a ottobre, la B.1.617 è studiata anche nel Regno Unito, dove risulta presenta in circa l'uno per cento dei campioni sequenziati.
Ancora non è chiaro se sia più pericolosa per contagiosità, letalità e resistenza ai vaccini.
La prima mutazione riguarda la posizione 484 della proteina S, presente anche sulle varianti brasiliana e sudafricana. Nelle ultime due, però, è una lisina che sostituisce un acido glutammico (E484K). Per la variante indiana, invece, è una glutammina (E484Q). Ora, la mutazione E484K è stata associata a una maggiore efficacia contro il sistema immunitario. In altre parole, queste varianti sono più resistenti agli anticorpi neutralizzanti derivanti dalle infezioni naturali o dalle vaccinazioni. Per il momento, però, non c’è nulla che certifichi formalmente che la mutazione E484Q abbia lo stesso effetto.
L’altra principale mutazione della proteina S è L452R, che si trova nella variante californiana del coronavirus. Secondo uno studio pre-pubblicato, questa mutazione aumenta la trasmissibilità del virus dal 18 al 24% e ha un impatto significativo sul potere neutralizzante degli anticorpi.
Il 16 gennaio è iniziata la campagna di vaccinazione e finora sono state effettuate oltre 132 milioni di somministrazioni e il governo sta cercando di evitare il lockdown imponendo provvedimenti restrittivi a livello locale con lockdown nelle zone dei focolai e coprifuoco notturno. Ma al di là delle aree di contenimento sono permesse tutte le attività pur raccomandando ai soggetti vulnerabili - persone con più di 65 anni, persone affette da diverse patologie, minori di dieci anni e donne incinte - di rimanere a casa. Diversi Paesi, tra i quali l'Italia, hanno introdotto restrizioni per i viaggiatori, inserendo l'India sulla "lista rossa" delle destinazioni, sospendendo il rilascio dei visti o sconsigliando i viaggi.
Qualche giorno fa ha fatto il giro del mondo la notizia di un focolaio scoppiato durante un rito religioso nel Gange cui hanno partecipato migliaia di persone.