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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Boris Johnson: “La variante inglese potrebbe essere più letale”

Resta alta la preoccupazione, mentre il sistema sanitario nazionale rimane “sotto intensa pressione”, dice il primo ministro, ma al momento sembra confermata l’efficacia dei vaccini esistenti contro questa mutazione

La variante di Covid-19 scoperta nel Regno Unito potrebbe essere più letale del coronavirus in circolazione nella prima ondata dell’epidemia. A dirlo è il primo ministro britannico Boris Johnson, commentando i dati che forniti dagli scienziati del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag), che hanno informato il governo. Per gli esperti del Nervtag c’è una “possibilità realistica” che il virus sia diventato più letale. Sir Patrick Vallance, capo consigliere scientifico del governo, ha specificato che al momento c’è ancora “molta incertezza su questi numeri e c’è bisogno di più lavoro per ottenere dati precisi", ma resta alta la “preoccupazione" che possa aver provocato sia un aumento della letalità sia della trasmissibiltà. 

Quattro team di ricercatori dell'Imperial College di Londra, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, della Public Health England e dell’Università di Exeter hanno calcolato la mortalità della variante confrontando i tassi di mortalità tra coloro che sono risultati positivi per la nuova variante con quelli che erano stati infettati da varianti più vecchie, ha spiegato il Guardian

NHS sotto pressione a causa della nuova variante

"In aggiunta al fatto che si diffonde più rapidamente adesso sembra ci siano le prove che questa nuova variante, identificata per la prima volta a Londra e nel sudest, possa essere associata ad un più alto grado di letalità. È principalmente a causa dell'impatto di questa nuova variante che il Servizio sanitario nazionale è così sotto intensa pressione" ha detto Johnson durante una conferenza stampa nel pomeriggio, durante la quale ha anche affermato che i dati esistenti al momento sembrano confermare l’efficacia dei vaccini esistenti sulla cosiddetta variante inglese del Covid. 

I casi di variante inglese in Lombardia

A Mantova e a Cremona sono stati registrati dieci contagi della variante inglese del coronavirus. Si tratta di tre mantovani e sette cremonesi rientrati dal Regno Unito. 

Dal 14 dicembre l’Ats Val Padana ha rintracciato 250 persone tra mantovani e cremonesi rientrati dalla Gran Bretagna. Dai tamponi sono emerse 22 positività ma solo in dieci casi è stata riscontrata la variante inglese. Tutti sono stati messi in isolamento e sottoposti a sorveglianza sanitaria. La notizia è stata trasmessa all'Ats di Dosso del Corso dal policlinico San Matteo di Pavia, al quale sono stati inviati i tamponi con carica virale sospetta. Altri 18 tamponi positivi rilevati su sedici mantovani e due cremonesi sono attualmente sotto esame per scoprire se la positività è associabile alla variante brasiliana.

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