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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mondo / Arabia Saudita

Trump alla conquista del mondo musulmano

Il tycoon ha iniziato il suo primo viaggio internazionale con l’idea di dare un segnale di cambiamento e di vicinanza al mondo islamico e iniziare un dialogo con i principali leader della regione. A Riyad, in Arabia Saudita, le vie del centro sono già piene di bandiere saudite e americane: "Insieme prevarremo"

Donald Trump, che più volte ha espresso pareri ostili nei confronti dell’Islam, ha iniziato il suo primo viaggio internazionale con l’idea di dare un segnale di cambiamento e di vicinanza al mondo musulmano. Così mentre a casa continua senza tregua lo scandalo dei legami tra la sua campagna elettorale e l’intelligence russa, l’Arabia Saudita accoglierà il presidente degli Stati Uniti come una star. A Riyadh le vie del centro sono già piene di bandiere saudite e americane, enormi cartelloni con il volto di Trump vicino a quello di re Salman, slogan molto vaghi come “Insieme prevarremo”.

La visita in Arabia Saudita di oggi e domani - scrive Askanews - è un momento fondamentale per iniziare il dialogo non solo con l’Arabia saudita ma anche con i principali leader della regione: ci sarà infatti un incontro in onore di Trump con i capi di stato delle 40 principali nazioni a maggioranza musulmana. Si parlerà di lotta all’estremismo ed è atteso un discorso di Trump proprio sull’Islam.

TRUMP E IL MONDO MUSULMANO

Nonostante Trump sia stato più volte accusato di islamofobia, anche per il suo divieto d’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sei paesi musulmani, ancora bloccato in tribunale, condivide con l’Arabia Saudita l’opinione che l’Iran, sciita, sia una minaccia per il Medio Oriente e vuole che l’alleato si metta alla guida di un fronte che stabilizzi la regione e sconfigga l’Isis. Inoltre, i sauditi, dopo aver perso fiducia nell’America di Obama per l’accordo con l’Iran sul programma nucleare, vedono in Trump l’uomo che potrebbe consentire loro di rafforzarsi nella regione e fare affari miliardari.

GLI EVENTI PER L'ARRIVO DEL TYCOON

In un paese conservatore come l’Arabia saudita, l’arrivo di Trump ha spinto i monarchi ad organizzare un concerto di Toby Keith, musicista country americano, insieme a un artista di musica tradizionale araba. Si tratta di un iniziativa molto rara, visto che l’Arabia saudita non è particolarmente aperta ai concerti e agli eventi ricreativi. Ieri inoltre, 400 motoristi di Harley-Davidson hanno sfilato nella capitale saudita, indossando una polo bianca con la scritta “no al terrorismo”.

Donald Trump © Infophoto

“La gente dice tante cose durante la campagna elettorale. Non credo che il presidente Trump sia contro niente”, ha detto al Wall Street Journal il ministro degli Esteri saudita Adel al Jubeir, ricordando che il muslim ban è semplicemente un modo per farsi sentire e chiedere ai paesi a maggioranza islamica di aprire un rapporto di collaborazione contro il terrorismo. Anche Barack Obama aveva cercato di cambiare le relazioni con i Paesi a maggioranza musulmana. In un discorso dal Cairo aveva parlato di “un nuovo inizio”, anche se poi non è mai riuscito a portare a termine la sua agenda e si è spesso scontrato con le politiche regionali dei Paesi islamici.

Proteste negli aeroporti contro il decreto di Trump sui rifugiati | Ansa

Ma la visita di Trump permette anche di mettere in campo una serie di partnership commerciali ed economiche. Allo stesso tempo è una opportunità per il regno sunnita di dare una immagine più morbida e meno illiberale a livello globale. Non da ultimo rappresenta un segnale a tutti i Paesi della regione e in particolare all’Iran, principale rivale nell’area su cui sta cercando di espandere la sua influenza.

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