I politici amano il porno: dal Parlamento 820 contatti al giorno
Accade in Gran Bretagna. I dati resi noti dall'esponente di taxPayers' Alliance, "non partito" che si batte contro i privilegi della politica. "E' la prova di quanto tempo perdono i nostri parlamentari". La difesa: "Colpa delle pubblicità"
LONDRA - Il vecchio detto "niente sesso, siamo inglesi" sembra ormai non valere più. O almeno non vale più per i politici di Sua Maestà. Stando infatti ai dati resi noti dal movimento 'anti casta' britannico TaxPayers' Alliance i parlamentari "hanno visitato lo scorso anno siti pornografici utilizzando il network del 'palazzo' con una media di 820 visite al giorno".
Come detto, i dati - elaborati dall'amministratore della Rete informatica interna del Parlamento britannico - sono stati resi noti dal movimento TaxPayers' Alliance . Secondo il rapporto, che copre l'ultimo anno, "ci sono variazioni significative da mese a mese: 114.844 accessi a siti porno a novembre, solo 15 a febbraio".
Ovviamente la diffusione di questi dati ha suscitato polemiche in Gran Bretagna: per Matthew Sinclair, esponente di TaxPayers' Alliance, "è la prova che molti parlamentari perdono tempo navigando su siti che non hanno nulla a che vedere con il loro lavoro. Internet può essere uno strumento utile per l'attività parlamentare, ma i contribuenti si aspettano che i rappresentanti facciano il loro lavoro piuttosto che perdere tempo in questo modo".
Immediata è arrivata la smentita dei parlamentari in una nota, secondo cui i dati diffusi "includono anche pubblicità e pop-up", e quindi non si tratterebbe di "tentativi deliberati di accedere a siti pornografici".
