Vietnam, manifestanti danno fuoco a fabbriche cinesi
Le proteste causate dalla costruzione di una piattaforma petrolifera cinese in una zona di mare contesa fra i due paesi
Migliaia di vietnamiti hanno manifestato contro la costruzione di una piattaforma petrolifera cinese in una zona di mare contesa fra i due paesi. Le violenze sono iniziate nel pomeriggio di ieri con gruppi di manifestanti che poi hanno dato fuoco a fabbriche cinesi in una zona industriale a capitale straniero. Secondo la polizia vietnamita non ci sono feriti.
Cina e Vietnam vantano entrambi diritti su alcuni arcipelaghi i cui fondali potrebbero essere ricchissimi di petrolio e i cui mari costituiscono importanti corridoi marittimi internazionali. La tensione è aumentata dopo l'annuncio da parte di Pechino della costruzione di una piattaforma per perforazioni petrolifere nelle acque contese, un gesto descritto dagli Stati Uniti come "provocatorio". Domenica migliaia di persone avevano manifestato ad Hanoi davanti all'ambasciata cinese.
Pechino ha trasmesso ad Hanoi una protesta formale e ha manifestato "viva preoccupazione". La Cina "esorta il Vietnam a prendere ogni misura necessaria per mettere fine a questi atti criminali e punire i loro autori", ha aggiunto Hua Chunying, portavoce della diplomazia cinese, in un contesto di tensioni alle stelle che contrappongono i due Paesi vicini sulle loro differenze territoriali marittime.