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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Virus Cina, perché dobbiamo scordarci un vaccino a breve

Virus Cina, il periodo di incubazione è di 14 giorni secondo le ultime informazioni disponibili. Burioni: "Il vaccino ora scordiamocelo, arriverà tardi: combatteremo il nemico senza"

I contagi legati all'epidemia da nuovo coronavirus simile alla Sars in Cina sono in aumento. Oggi le autorità sanitarie cinesi segnalano 571 casi confermati da 2019-nCoV in 25 aree del Paese. I dati sono relativi alla serata di mercoledì. Secondo la National Health Commission, inoltre, sarebbero 393 i casi sospetti, mentre le morti legate al virus sono 17. Tutte le vittime sono state registrate nella Provincia di Hubei.

Il coronavirus si sta diffondendo. Casi di infezione sono stati confermati a Hong Kong, Macao, Taiwan, Usa, Giappone, Thailandia e Corea del Sud. Le autorità cinesi precisano che 5.897 contatti stretti dei pazienti contagiati sono stati rintracciati e circa 5.000 sono stati posti sotto osservazione.

Virus Cina, il periodo di incubazione è di 14 giorni

In base alle attuali conoscenze sarebbe di 14 giorni il periodo di incubazione del nuovo coronavirus, simile alla Sars. Lo si legge nel piano di prevenzione e controllo messo a punto dalla National Health Commission cinese.

Virus Cina, Burioni: "Vaccino non ci sarà in tempo utile"

L’Istituto nazionale Usa per la salute ha messo in chiaro che per il vaccino servirà almeno un anno. "Non pensiamoci, non lo avremo in tempo utile - dice il noto virologo Roberto Burioni a Quotidiano.net - Dovremo imparare la lezione che tanti coronavirus hanno fatto il salto di specie da animale a uomo. E investire per nuovi vaccini, così da essere pronti al prossimo nuovo virus. Il vaccino ora scordiamocelo, arriverà tardi: combatteremo il nemico senza". Il siero per l’influenza stagionale "non fornisce protezioni per questo nuovo coronavirus".

Sempre a proposito di vaccino, la stima di un anno di tempo è confermato dalla Gavi, Alleanza Mondiale per Vaccini e Immunizzazione, partnership di soggetti pubblici e privati che opera per migliorare l'accesso all'immunizzazione in paesi poveri. Seth Berkley, Ceo dell'Alleanza che riunisce tra gli altri soggetti paesi in via di sviluppo e donatori, Oms, Unicef, Banca Mondiale, Fondazione Bill & Melinda Gates e che dal 2000 ha contribuito a vaccinare 760 milioni di bambini nei paesi più poveri  prevenendo più di 13 milioni di morti, spiega che al momento gli esperti e gli scienziati non hanno abbastanza elementi sull'epidemiologia della nuova malattia per valutarne accuratamente i rischi.

Berkley alla Dpa ha però ricordato che i vaccini che proteggono contro i coronavirus sono assai più semplici da mettere a punto di quanto non lo siano quelli utili a contrastare altre malattie.

Virus cinese è meno letale della Sars

Si tratta di un virus meno letale di quello che, tre lustri fa, portò alla Sars (la sindrome respiratoria grave acuta), ma con un'importante capacità di infettare. Per ora si è capito che il coronavirus attuale - battezzato 2019-nCoV - ha un comune antenato con quello della Sars e si chiama HKU9-1. E' solito abitare nei corpi dei pipistrelli della frutta o volpi volanti. A spiegarlo è stato - secondo il South China Morning Post - il direttore generale del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie Gao Fu.

"L'ospite naturale del coronavirus di Wuhan potrebbe essere stato il pipistrello...ma tra i pipistrelli e gli umani possono esserci stati intermediari ancora sconosciuti", si rileva in un comunicato dei ricercatori che se ne stanno occupando. "Sebbene relativamente più debole (della Sars), la proiteina CoV S di Wuhan ha una forte capacità di legarsi con la proteina umana ACE2", continua il comunicato. È un problema perché vuol dire che ha una capacità di diffusione tra gli umani importante. 

Gao ha anche confermato che il focolaio primigenio del contagio nella città di Wuhan è stato individuato in un mercato ittico, dove probabilmente c'è stato qualche contatto tra umani e animali selvatici.

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