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Venerdì, 29 Marzo 2024
Una vita straordinaria / Regno Unito

L'uomo che vive da 40 anni come un eremita

Ken Smith, 74 anni, si nutre solo di quello che riesce a raccogliere, cacciare o pescare

Vivere da eremita per 40 anni mangiando solo quello che si riesce a pescare, raccogliere o cacciare. Sembra la trama di un film, invece è la vita di Ken Smith, un 74enne originario del Derbyshire. La sua storia è stata raccontata in un documentario dalla regista Lizzie McKenzie che lo ha incontrato per la prima volta nove anni fa ma che ha iniziato a filmarlo solo negli ultimi due anni. La sua storia è diventata un documentario dal titolo The Hermit of Treig. Ken ha iniziato a lavorare all’età di 15 anni costruendo caserme dei vigili del fuoco. Quando aveva 26 anni però la sua vita è cambiata: è stato picchiato da una banda di delinquenti e le ferite riscontrate sono state così gravi che ha perso conoscenza per 23 giorni.

"Hanno detto che non mi sarei mai ripreso. Hanno detto che non avrei mai più parlato. Hanno detto che non avrei mai più camminato, ma l'ho fatto. È stato allora che ho deciso che non avrei mai vissuto alle condizioni di nessuno tranne le mie", ha raccontato dinanzi alle telecamere. Così ha cominciato a vagare senza una meta, ancora non immaginava che il suo destino sarebbe stato quello di diventare un eremita e vivere isolato da tutto e da tutti. Inizialmente ha cominciato a viaggiare e ad appassionarsi alla natura selvaggia. Ha camminato per 22mila miglia senza una meta nel territorio canadese dello Yukon a confine con l’Alaska. Al suo ritorno ha scoperto che i suoi genitori erano morti, ma lui non lo aveva saputo perché nessuno era riuscito a rintracciarlo.

Neanche questo dolore lo ha fermato, anzi lo ha elaborato molto dopo. Ha ripreso a camminare in direzione Gran Bretagna, era a Rannoch quando si è fermato e ripensando ai propri genitori che non c’erano più ha dato sfogo al suo dolore. “Ho pianto per tutto il tempo mentre camminavo. Pensavo dov'è il posto più isolato in Gran Bretagna?” Ha continuato il suo percorso fino a quando non ha visto un bosco in mezzo al nulla. Lì ha smesso di piangere e ha posto fine al suo vagabondare. Ha iniziato a costruire una capanna di tronchi. Quarant’anni dopo quella capanna ha ora un caminetto acceso, ma non ha elettricità, gas o corrente. E Ken è contento così. Si procura la legna tagliandola nel bosco e con quella si riscalda la notte. Coltiva ortaggi e foraggi, ma la sua principale fonte di cibo proviene dal lago. Quella che viene descritta come un’esistenza tranquilla e quasi invidiabile in realtà nasconde anche dei lati negativi.

Nel 2019 Ken ha avuto un ictus mentre era fuori nella neve. Per fortuna ha usato un localizzatore personale GPS, che gli era stato dato giorni prima dalla produzione del documentario, per attivare un SOS che poi è stato automaticamente inviato a un centro di risposta a Houston, in Texas. Così Ken è stato trasportato in aereo all'ospedale di Fort William dove ha trascorso sette settimane a riprendersi. Anche in quel caso i medici hanno cercato di convincerlo a tornare alla civiltà, ma senza successo. L’uomo è tornato nella sua capanna ma dopo l’ictus ha avuto bisogno di aiuto. Il capo delle guardie ambientali che si occupa del bosco dove vive Ken gli porta del cibo ogni due settimane, che paga con la sua pensione. L’anno successivo un altro incidente: un mucchio di tronchi è crollato su di lui. Anche in quel caso è riuscito a tornare alla sua capanna. "Mi fermerò qui fino ai miei ultimi giorni, sicuramente. Spero di arrivare a 102 anni", ha raccontato.

Fonte: BBC News →
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