Sono 2mila le vittime della guerra civile siriana dall'inizio del Ramadan
I dati forniti dalle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani
E' di oltre 2mila morti il bilancio delle vittime dei combattimenti e delle violenze in Siria dal 10 luglio, inizio del Ramadan, il mese sacro ai musulmani: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani.
Stando ai dati delle Ong, la maggior parte delle vittime, oltre 1.300, appartiene alle milizie ribelli e dell'esercito regolare siriano.
Degli 816 morti registratisi fra le milizie figurano 545 civili che hanno preso le armi contro il regime, 30 disertori e 241 combattenti stranieri; delle 507 vittime fra le forze armate 69 fanno parte delle milizie paramilitari della Forza di Difesa Nazionale. Le vittime civili sono 639, fra cui 99 donne e 195 bambini; infine, 52 persone non sono state identificate.
ATTENTATO A DAMASCO - E' di almeno sette morti e 62 feriti il bilancio delle vittime dell'esplosione di un'autobomba avvenuta a Jaramana, quartiere orientale di Damasco: lo ha reso noto la televisione di Stato siriana.
L'attentato è stato confermato dalle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani, che non hanno tuttavia fornito alcun bilancio delle vittime.
Le immagini diffuse dalla televisione di Stato siriana - che ha attribuito la responsabilità dell'attentato a dei "terroristi", termine con cui vengono designate le milizie ribelli - mostrano le carcasse di numerose macchine bruciate, alcune ancora fumanti, nei pressi della facciata di un edificio completamente distrutta.