Francia a sinistra, Grecia 'antieuropea'

Due voti sconvolgono l'asse europeo. Francia e Grecia gettano le basi per un riassetto politico del vecchio continente.

A Parigi Hollande vince contro Sarkozy. Ad Atene crollano i partiti che hanno caratterizzato l'epoca del bipolarismo: i conservatori di Nea Demokratia sono in testa ma con appena il 17-20% dei voti; i socialisti del Pasok si fermano al 14-17%. Nella crisi, vola l'estrema sinistra anti-austerità di Syriza che diventa il secondo partito del paese con una percentuale compresa tra il 15,5 e il 18% ed entra in parlamento il partito neonazista Chryssi Avghi (Alba dorata) che ha ottenuto il 6-8% dei voti.

Francia socialista - Fin dall'ora di pranzo la sensazione era quella di un cambio alla guida dell'Eliseo. Nel pomeriggio, la sensazione è diventata via via sempre più certezza. Fino a quando il quotidiano belga 'Le Soir' ha pubblicato lo scoop: erano da poco passate le 17 quando è stata battuta la notizia che il presidente uscente Nicolas Sarkozy aveva annullato i festeggiamenti a Place de la Concorde in caso di vittoria. Quindi il grande afflusso di sostenitori di Hollande in Rue Solferino, dove c'è la sede del Partito socialista, ha confermato le indiscrezioni. Francois Hollande è il nuovo presidente della Francia. 

Grecia 'estrema' - Svolta nel quadro politico greco, almeno stando ai primi exit poll delle elezioni politiche. La sinistra di Syriza con il 15,5-18,5% dei voti avrebbe superato al secondo posto i socialisti del Pasok fermi al 14-17%. Prima la formazione di centrodestra di Nea Dimokratia con il 17-20% dei voti. La protesta contro le misure di austerity ha premiato anche l'estrema destra neonazista di Alba dorata che ha superato la soglia di sbarramento del 3% e entrerebbe in Parlamento con il 6-8% dei consensi.