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Venerdì, 19 Aprile 2024
dietro le quinte

Xi Jinping chiama, Gazprom risponde: Mosca aumenta l'export di gas verso Pechino

Il gruppo energetico russo ha segnato un altro punto a suo favore: aumentare le forniture di gas verso il gigante asiatico per rispondere alle richieste del leader cinese

L'"amicizia senza limiti" tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo Vladimir Putin è legata a doppio filo al gas e alla cooperazione energetica. Con le sanzioni occidentali imposte a Mosca a seguito del conflitto in Ucraina, la Russia si è vista costretta a cercare nuovi acquirenti, guardando all'Asia orientale. Il leader del Cremlino Vladimir Putin sa che può contare su due giganti asiatici, Cina e India, per risollevare la sua economia, in ginocchio per le sanzioni occidentali.

L'aumento previsto

L’ennesima occasione ghiotta per Mosca è arrivata con il forum internazionale "Gas della Russia 2022", in cui il gruppo energetico russo Gazprom ha segnato un altro punto a suo favore: aumentare le forniture di gas verso la Cina. Il colosso energetico russo, stando a quanto annunciato dal rappresentate Kirill Polous ripreso dalla Tass, nei prossimi due decenni raddoppierà le esportazioni verso il gigante asiatico, fino a 330 miliardi di metri cubi. 

Il quadro è quindi chiaro: la Cina potrebbe presto superare l'intera Unione Europea in termini di consumo di gas se continua il calo della domanda europea. Ed è soprattutto coerente con le esportazioni dei mesi precedenti. 

Gas, così la Russia fa a meno dell'Europa (e anche meglio)

Le forniture di gas russo verso il gigante asiatico sono aumentate del 173% nei primi dieci mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo ha reso noto l'ambasciatore cinese in Russia, Zhang Hanhui, secondo il quale "la situazione attuale mostra una nuova prospettiva di cooperazione russo-cinese". La Russia ha iniziato a vendere gas alla Cina alla fine del 2019 tramite il gasdotto Power of Siberia, che ha fornito circa 10 miliardi di metri cubi di gas nel 2021 e dovrebbe raggiungere la sua piena capacità di 38 metri cubi nel 2025.

Lo scorso febbraio, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, Putin ha siglato un accordo con Xi per vendere alla Cina 10 miliardi di metri cubi di gas e assicurare la conclusione dei lavoro del nuovo gasdotto, il Power of Siberia 2, la pipeline che trasporterà 50 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Il leader del Cremlino vuole alzare la posta: le due pipeline consentiranno alla Russia di aumentare le sue vendite di gas alla Cina a 48 miliardi di metri cubi all'anno entro il 2025 e a 88 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Putin e il nuovo gasdotto che arriverà in Cina

Gli interessi di Xi e Putin

Gazprom però sembra rispondere alle richieste del presidente cinese Xi. La distanza negli ultimi mesi con Mosca ha sollevato dubbi sui rapporti tra il leader cinese e il suo omologo russo: molti analisti, infatti, hanno osservato come Xi voglia tutelarsi da una tempesta di sanzioni occidentali. Ma dietro l'atteggiamento ondivago si celano le mosse del presidente cinese di voler cementare la sua relazione con il Cremlino.

Nelle scorse settimane, stando a quanto riporta il Wall Street Journal, Xi avrebbe dato indicazione ai funzionari governativi di rafforzare le relazioni commerciali con la Russia, attraverso un aumento delle importazioni di gas, petrolio e altri beni russi. Per realizzare questo obiettivo, Xi metterebbe sul piatto anche ulteriori investimenti nelle infrastrutture russe, come ferrovie e porti. I due leader sono accomunati anche dalla volontà di indebolire il potere finanziario della valuta statunitense ed europea, portando avanti le loro transazioni economiche in rubli e yuan. 

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