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Venerdì, 19 Aprile 2024

Vincenzo Sbrizzi

Giornalista

La Z dell'esercito russo è la nuova svastica? Ora si rischia il carcere

È diventata un vero e proprio simbolo dell'occupazione russa in Ucraina. Per molti è da considerarsi come un simbolo di morte e qualcuno è pronto a paragonarla alla svastica utilizzata dai nazisti. Si tratta della lettera “Z”, utilizzata dall'esercito russo come proprio simbolo distintivo nel corso del conflitto in Ucraina. Un segno che i militari hanno cominciato a utilizzare e di cui non si conosce bene l'origine ma che, dopo un mese di occupazione russa, rimanda già a violenza e crimini contro l'umanità. Tanto da rievocare in qualcuno anche lo spettro della svastica nazista.

La Z è stata notata per la prima volta lo scorso 19 febbraio, ancora prima dell'inizio dell'occupazione russa dell'Ucraina. Era disegnata sui mezzi militari russi che si erano posizionati al confine con l'Ucraina e che erano pronti a entrare in azione. Il simbolo è stato sempre più utilizzato a partire dal 22 febbraio, giorno in cui Putin ha riconosciuto l'indipendenza delle cosiddette repubbliche autoproclamate del Donbass. Analizzando nei giorni successivi i mezzi militari, c'è anche chi ha osservato altre lettere come la O, la X, la A e la V. Per questo motivo alcuni esperti militari hanno ritenuto che indicasse la zona dove si trovavano i mezzi russi. In particolare si trattava della zona ovest e la lettera Z proveniva dal termine “Zapad”, cioè “Ovest”. Altri esperti militari, invece, hanno ritenuto che si trattasse di uno strumento utilizzato dall'esercito russo per evitare di essere colpiti dal fuoco amico.

Un'indicazione diversa, e più accreditata, è stata data dal ministero della Difesa russo. Pur non avendo mai commentato le voci sull'utilizzo della lettera, sul proprio profilo Instagram ha spiegato che la Z starebbe per “za pobedu” ossia “per la vittoria” mentre la “V” viene utilizzata per “il potere della verità”. Con l'avanzare delle truppe russe e l'andare avanti dell'invasione, la Z si è trasformata in un simbolo dell'occupazione ed è stata utilizzata da coloro che appoggiano la causa russa. È apparsa sulle auto di diversi cittadini, nei flash mob di giovani russi e addirittura in tv. Durante le celebrazioni per l'anniversario della riunificazione della Crimea allo stato russo, allo stadio Luzhniki di Mosca, la indossavano i presentatori.

Questa volta con i colori del cosiddetto “Nastro di San Giorgio”, l'arancione e il nero. Il nastro era un'onorificenza che veniva concessa nella Russia zarista ed era apparso già nel 2014 nel corso della prima celebrazione dell'annessione della Crimea proprio sul petto di Putin. Addirittura un ginnasta russo, Ivan Kuliak ha poi mostrato la Z sulla propria divisa sul podio di una gara di Coppa del Mondo a Doha. Anche nel resto del mondo chiunque la esponga, come successo in Serbia, intende schierarsi dalla parte dei russi.

Per questo in Germania, il ministero dell'Interno ha fatto sapere che chi la esporrà verrà sanzionato penalmente per apologia di reato. Si rischierà fino a tre anni di carcere. Una scelta forte da parte del governo tedesco secondo cui quel simbolo rappresenta le atrocità che i russi stanno infliggendo al popolo ucraino. Nella patria della svastica nazista, la decisione dell'esecutivo ha un fortissimo carattere simbolico e reca con sé una dura condanna all'azione russa e a chi l'appoggia.

L'utilizzo di una lettera a mo di “logo” per “brandizzare” un'azione violenta come l'occupazione di uno stato sovrano, rimanda a periodi bui della storia del Novecento e non può essere sottovalutata. Il carattere simbolico e identitario che porta con sé un elemento grafico così semplice e potente rende quanto mai attuale il paragone con la svastica nazista. Evitare dei fenomeni di emulazione e di identificazione in un'azione così violenta rappresenta una sfida, anche sotto il punto di vista comunicativo, e per questo stati così sensibili al tema, come appunto la Germania, non potevano stare a guardare.  

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