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Venerdì, 19 Aprile 2024
Da Kabul a Fiumicino / Afghanistan

Zahra Ahmadi, l'attivista afgana in salvo in Italia: "Sono qui ad aiutarvi ad aiutare gli altri"

La giovane è arrivata grazie al ponte aereo da Kabul insieme ad altre 202 persone. Il fratello: "Mi ha parlato delle sue amiche e mi ha supplicato di proteggerle"

L'attivista per i diritti delle donne Zahra Ahmadi è tra i 203 afghani atterrati all'aeroporto di Fiumicino grazie al ponte aereo dell'Aeronautica militare. Sullo stesso volo c'erano anche le ricertrici della Fondazione Veronesi.  

Il fratello Hamed, residente da anni a Venezia, aveva lanciato nei giorni scorsi un appello disperato per salvarla. E ad attenderla all'aeroporto c'era proprio lui. "Lacrime e sorriso! È stata emozionante e affettuosa", ha scritto Hamed Ahmadi su Facebook, subito dopo il primo incontro con la sorella. Ahmadi ha ricordato che come Zahra ci sono altre "16 milioni di donne" e "se poi aggiungiamo anche i bambini, il numero raddoppia".

"Zahra mi ha ripetuto mille vote grazie ed io lo dico a quanti ci sono stati vicino, a tutti. Poi Zahra mi ha parlato delle sue amiche e mi ha supplicato di proteggerle. Mi ha detto che è stanca ma felice alla fine mi ha detto di dirvi: non dimenticateci, io non conto nulla sono solo una e sono qui ad aiutarvi per aiutare gli altri", ha aggiunto Hamed Ahmadi.

Zahra Ahmadi, la giovane attivista afgana arrivata in salvo in italia

Sabato Zahra Ahmadi, attivista e imprenditrice, ha partecipato a una manifestazione contro l'avanzata dei talebani in direzione di Kabul. Quando i miliziani estremisti sono entrati nella capitale, la giovane si è dovuta nascondere in un appartamento insieme ad alcune amici. Domenica, dopo che i talebani avevano preso il controllo della città, ha deciso di tentare la fuga provando a raggiungere l'aeroporto di Kabul, così come hanno fatto molti altri civili. In quelle ore concitate è riuscita a tenersi in contatto con il fratello Hamed, il cui appello per salvare la sorella - che non vede dal 2014 - ha suscitato una grande emozione nell’opinione pubblica.

Il deputato veneziano Nicola Pellicani e l'europarlamentare Alessandra Moretti, entrambi del Pd, hanno contattato subito Piero Fassino, già ministro del commercio con l'estero e informato l'attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini. A chiedere aiuto per Zahra sono stati anche il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha contattato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, informato della vicenda, e l'assessore Massimo Venturini di Venezia. Cruciale l'intervento del colonnello Roberto Trubiani. Alla fine le autorità italiane hanno inserito la giovane nella lista delle persone in partenza verso l’Italia con un corridoio umanitario.

"Portateci via da Kabul": in Afghanistan i talebani stanno mostrando il loro vero volto 

Dopo il via libera, mercoledì 18 Zahra Ahmadi ha varcato il check point statunitense all’ingresso della zona militare per salire a bordo di uno dei tre C130 dell’Aeronautica Militare diretto a Fiumicino per evacuato in Italia altre 202 persone. Tra loro c'è anche Atefa Ghaafory, avvocatessa, giornalista e attivista, che ha una sorella a Bruxelles. Per le loro battaglie, sia lei che Zahra rischiavano la vita dopo la presa del potere dei talebani. 

La Farnesina, ha fatto sapere in una nota, continua intanto “il proprio impegno con operazioni di rimpatrio, rivolgendo un'attenzione speciale a chi ha collaborato per l'Italia e a chi è minacciato, come donne e giovani"

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