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Mercoledì, 24 Aprile 2024
mille morti da gennaio / Libia

Migranti, la barca con 15 cadaveri a bordo: così si muore nel Mediterraneo Centrale

La rotta del Mediterraneo centrale resta la più pericolosa del mondo: da gennaio 474 morti e 689 dispersi. Un nuovo video scuote le coscienze

La rotta del Mediterraneo Centrale si conferma un teatro di morte. Una barca di legno rotta, con a bordo 140 migranti e 15 cadaveri, diretta verso le coste europee. Il breve video, pubblicato da Libya Observer, mostra i corpi sul ponte della barca e alcuni uomini che ne estraggono altri dai boccaporti. Le immagini sono terribili, noi non vi proponiamo il video integrale. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha poi confermato la notizia di 15 morti tra i quasi 200 migranti che si trovavano a bordo di due imbarcazioni salpate da Zwara e Alkhoms. I corpi sono stati trasferiti alla Base navale di Tripoli, dove sono stati assistiti i 177 sopravvissuti, si legge in un tweet.

"La rotta del Mediterraneo centrale - dice a Repubblica Christopher Hein, docente di politiche di immigrazione e asilo all’università Luiss Guido Carli e direttore per 25 anni del Consiglio italiano rifugiati (Cir) - resta la più pericolosa del mondo. Da gennaio scorso si contano 1187 morti e dispersi. È calata solo l’attenzione internazionale. E si rischia che non faccia più notizia o che ci si “abitui”. I naufragi però non sono eventi naturali, sono la conseguenza dell’incapacità politica di trovare una soluzione".

Secondo gli ultimi dati aggiornati forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sulla rotta mediterranea centrale, quella che dalla Libia porta all’Italia, quest’anno sono stati contati 474 morti e 689 dispersi a fronte dei 381 decessi e 597 persone scomparse dell’intero 2020.

Il numero dei minorenni, soprattutto quelli non accompagnati, che arrivano sulle nostre coste via mare "è tutt'altro che minoritaria. Bambini e adolescenti che hanno fatto un lungo viaggio, spesso a rischio abusi e violenze subite o alle quali si è assistito". Questa la testimonianza di Save the Children, l'associazione umanitaria che da anni si occupa di protezione dei minori. Parlando in audizione al Comitato parlamentare Schengen, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen, i rappresentanti di Save the Children hanno stimato in circa il 14%, il numero dei minori, sul totale degli arrivi, giunti sul nostro territorio mentre ad aprile 2021 i minori non accompagnati hanno raggiunto il numero di 6.633.

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